
Sembra incredibile ma è così: alla vigilia dell’entrate in vigore dell’accordo per lo scambio automatico di informazioni tributarie tra Italia e Svizzera – che avverrà nel 2018 – la Svizzera ha stabilito, con 85 voti favorevoli e 80 contrari, un’amnistia tributaria per tutti gli evasori.
Un provvedimento che ha lasciato l’amaro in bocca ad alcuni protagonisti della politica elvetica, tra cui il ministro Eveline Widmer-Schlumpf che si era detta fin da subito contraria a un condono di questo tipo, a soli cinque anni dal precedente. Secondo la politica svizzera, soltanto se le condizioni economiche svizzere si fossero modificate profondamente (e questo non è accaduto neppure in cinque anni “difficili” come quelli tra il 2010 e oggi) ci sarebbero stati i presupposti per un nuovo condono.
L’amnistia varrà per i prossimi due anni e permetterà agli evasori di regolarizzare – tramite denuncia volontaria – la propria posizione nei precedenti cinque anni. L’amnistia riguarderà tutti i contribuenti svizzeri, indipendentemente dal fatto che abbiano, o meno, depositi in territorio elvetico.