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Stop ai pignoramenti sul c/c di dipendenti e pensionati

del 23/04/2013
di: Pagina a cura di Cristina Bartelli
Stop ai pignoramenti sul c/c di dipendenti e pensionati
Equitalia stoppa i pignoramenti a carico di lavoratori dipendenti e pensionati sui conti correnti se lo stipendio, al netto dei paletti delle trattenute preso il datore di lavoro (1/5, 1/7 e 1/10) è inferiore a 5 mila euro. Con una nota, inviata agli amministratori delegati e ai direttori generali, il responsabile della divisione riscossione Giancarlo Rossi ha precisato che con decorrenza immediata Equitalia non procederà in prima battuta ai pignoramenti presso gli istituti di credito e alle poste per i contribuenti, lavoratori dipendenti e pensionati. «Tali azioni», prosegue il documento della società per la riscossione, «saranno attivabili solo dopo che sia stato effettuato il pignoramento presso il datore di lavoro e/o l'ente pensionistico». La seconda condizione affinché la procedura si applichi è che «in ragione delle trattenute accreditate, il reddito da stipendio/pensione risulti pari o superiore a 5 mila euro mensili».

Equitalia dunque, dopo le segnalazioni del vuoto normativo, in attesa che sia proprio una norma a intervenire, e correggere il tiro, sulle procedure di pignoramento presso terzi prova a tamponare il rischio per le fasce più deboli di contribuenti, ideando una procedura scaglionata, in due tempi, per i pignoramenti presso terzi nel caso di dipendenti e pensionati che sul conto corrente abbiano come liquidità quella quasi esclusivamente dell'accredito dello stipendio.

Per la norma, articolo 72-ter del dpr 602/73, infatti, il pignoramento scaglionato dello stipendio o della pensione può essere effettuato solo quando l'emolumento è per così dire ancora in carico al datore di lavoro e per i seguenti importi: il concessionario della riscossione, in deroga alle ordinarie previsioni del codice di procedura civile, potrà pignorare gli stipendi, i salari e le altre indennità equipollenti percepiti dal debitore nelle seguenti misure: un decimo per importi fino a 2 mila euro, un settimo per importi da 2 mila a 5 mila euro.

Per gli importi superiori il pignoramento esattoriale tornerà a coinciderà con quello stabilito dalle disposizioni del codice di procedura civile nella misura più elevata pari a un quinto (si veda ItaliaOggi del 10/04/2013). Una volta accreditato su un conto corrente infatti la somma diventa disponibilità liquida del conto senza distinzioni. Lo stesso Attilio Befera, direttore dell'Agenzia delle entrate e presidente di Equitalia ha avuto modo, durante l'audizione alla camera sul decreto pagamenti p.a. (si veda ItaliaOggi del 20/04/2013) che il decreto semplificazioni (dl 12/2012) ha creato una lacuna normativa perché creando la confusione di quanto accreditato e la disponibilità sul conto corrente impediva di attribuire le voci alle singole entrate e operare un qualche distinguo.

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