È sempre più acuta la crisi del mercato immobiliare: nel quarto trimestre 2012, infatti, le case comprate e vendute in Italia si sono fermate a 444 mila unità, la cifra più bassa dal 1985, una quota quasi dimezzata rispetto al 2006, e in calo del 29,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno passato. E se i mutui ipotecari precipitano rispetto al 2011 (-38,6%), anche le quotazioni si confermano in ribasso nelle città grandi e nei capoluoghi di provincia, con le flessioni più rilevanti concentrate a Catania (-4,1%), Genova (-3,5%) e Palermo (-3,4%). Lo si apprende dall'ultima rilevazione dell'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle entrate, presentata ieri, a Roma, da cui emerge che la spesa per l'acquisto di abitazioni, pari a 74,6 miliardi, subisce lo scorso anno un taglio del 26%, al confronto con i 12 mesi precedenti. Quanto al valore medio del bene immobile, è in discesa nelle 12 maggiori città della penisola per popolazione nel secondo semestre del 2012, rispetto alla prima metà dell'anno, con l'unica eccezione del lieve aumento riscontrato a Verona (+0,2%): quotazioni per oltre 3 mila euro al metro quadro si registrano a Bologna, Roma e Firenze, seguite a breve distanza da Milano. Il dato negativo nazionale (-30,5%) relativo agli ultimi tre mesi dell'anno scorso è il risultato di un analogo calo verificatosi in tutte le macro aree, poiché il Centro e il Nord perdono rispettivamente il 31,9% e il 31,7% delle transazioni, mentre il Sud esibisce una contrazione del 27,4%.
Le abitazioni trasferite per la sola nuda proprietà (il cui valore è decurtato dell'usufrutto) conteggiate per quota compravenduta risultano nel 2012 in diminuzione del 23,4%, in linea con il decremento delle compravendite della piena proprietà (-24,9%); il capitale complessivamente erogato in un anno attraverso i mutui per l'acquisizione di un immobile si è ridotto del 42,8% rispetto al 2011, mentre la rata mensile media è di 700 euro (+3%). I dati dell'Osservatorio sono «drammatici» secondo Confedilizia, che lamenta la «forte fiscalità» che si è abbattuta sugli immobili, dall'Imu alla «prossima patrimoniale, la Tares», la nuova tassa sui rifiuti, il cui primo pagamento scatterà a luglio.
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