
E secondo il tribunale cremonese l'ingente sequestro dei beni dell'indagato (tra cui auto, yacht, terreni e posti barca) non era stato sufficiente, in quanto vi erano disponibilità finanziarie presso una banca di San Marino che avrebbero potuto essere impiegate nella riorganizzazione di una nuova associazione a delinquere.
Da qui la decisione di applicare nei confronti del contribuente-evasore la misura preventiva della sorveglianza speciale per tre anni. In particolare, al pari di quanto succede con i responsabili di condotte criminali percepite come più pericolose per la vita sociale, il tribunale ha disposto l'obbligo di dimora con divieto di allontanarsi senza preventiva comunicazione alla polizia e quello di cercarsi un lavoro entro tre mesi dalla notifica dell'ordinanza. Inoltre, viene prescritto all'evasore di «non trattenersi abitualmente in locali destinati alla somministrazione pubblica di bevande alcoliche», come pure di non frequentare pregiudicati e di rincasare entro le ore 23. Una decisione che è destinata a segnare un importante precedente nell'applicazione delle norme penali in materia di evasione fiscale, appesantita ulteriormente dalla confisca dei beni mobili e immobili sancita dai giudici lombardi.