
Commercialista, consulente del lavoro, avvocato, revisore contabile, notaio: ogni professionista è tenuto ad eseguire un controllo di identificazione della propria clientela, cioè a controllare sulla base di documenti, dati e informazioni certe ottenute da fonti affidabili e indipendenti l’identità del cliente, dell’amministratore, del legale rappresentante, o, in caso di società controllate da altre società o entità giuridiche poste anche fuori Italia, del titolare effettivo. Il professionista deve, inoltre, ottenere informazioni sulla natura e lo scopo del rapporto continuativo della prestazione professionale e svolgere un controllo costante nel corso del rapporto. Lo stabilisce la normativa antiriciclaggio, le cui violazioni sono di natura penale e soggette a sanzioni da 2.600 a 13.000 euro, salvo che il fatto non costituisca reato più grave.
a cura della Redazione