
Secondo la Corte di Cassazione scrivere e inviare una email di insulti è completamente differente dallo scrivere un sms o dalla normale telefonata e quindi non è punibile come “molestia”.
L’invio dell’email non comporta una diretta interazione mittente-destinatario, quest’ultimo infatti per leggere il messaggio deve aprire la propria casella di posta, e ciò per i giudici Supremi significa che non vi è intrusione diretta del mittente nella sfera delle attività del destinatario.
Colui che scrive l’email si limita a memorizzare una casella di testo, l’invio si completa solo una volta che il destinatario del “messaggio” apre l’email.
La posta elettronica è ritenuta quindi meno invasiva di un sms o una telefonata. La Cassazione dichiara quindi che le mail di insulti non possono essere punibili come reato di molestia.
a cura della Redazione
22/07/2010