
L’ambito dei lavori su parti comuni è uno degli aspetti che potrebbe portare a controversie all’interno dell’assemblea condominiale. Scopriamo quali sono le regole in merito, anche in riferimento ad una recente sentenza.
Lavori su parti comuni: la sentenza del TAR
Il TAR della Campania, con la sentenza 3775/2017, si è di recente pronunciato in merito all’esecuzione di alcuni lavori sulle parti comuni di un condominio, che nello specifico riguardavano anche i muri portanti ed il tetto. Nel caso trattato sono stati sollevati dubbi in merito alle necessarie verifiche da parte del Comune che ha emesso la concessione edilizia per i lavori, che avrebbe dovuto verificare l’effettiva approvazione degli stessi lavori da parte di tutti i condomini, proprietari in misura proporzionale delle parti comuni.
La questione era già stata dibattuta in alcune sentenze precedenti, ma di fatto il TAR ha ribadito l’obbligatorietà dell’assenso per questo tipo di opere.
Lavori su parti comuni: come procedere?
La sentenza citata permette di effettuare una riflessione sui lavori su parti comuni. L’osservazione più ovvia è che non possono essere realizzati che riguardano le parti condominiali senza l’assenso di tutti i condomini, sia che si tratti di spazi di uso comune sia di elementi strutturali dello stesso condominio (come nel caso della sentenza).
Ogni tipo di intervento dovrebbe essere infatti approvato dall’assemblea, e nel caso delle parti comuni, i lavori si intendono come non autorizzati nel caso in cui uno o più aventi diritto siano contrari.
In linea teorica questo principio si applica sia nel caso in cui i condomini siano chiamati a partecipare alle spese, sia nell’ipotesi in cui i lavori vengano svolti a carico di un solo proprietario.
Anche in questo caso, sia il permesso di esecuzione dei lavori sia eventuali altra documentazione in merito alle opere potrà essere rilasciata solo nel caso in cui tutte le parti siano concordi nell’esecuzione.
Per agevolare il rilascio dei permessi, è possibile produrre un documento nel quale si certifica la delibera dell’assemblea in tal senso.
La sentenza permette infine un’ultima osservazione: può essere considerata lecita la richiesta dell’approvazione dei lavori da parte del Comune e rivolta ad ogni singolo proprietario, sia se indirizzata al singolo sia con l’intermediazione dell’amministratore condominiale.
In caso di dubbi sulle eventuali modifiche alle parti comuni, invitiamo a consultare in primo luogo o l’amministratore e successivamente rivolgersi ad un legale per conoscere le effettive possibilità di azione in tal senso.