Il rispetto delle distanze legali condominio, sia per gli edifici sia per strutture di diversa tipologia, è molto spesso oggetto di dibattito tra condomini e vicini di proprietà in genere. Vediamo un caso per il quale il rispetto delle regole sulle distanze può essere trascurato.
Distanze legali condominio: le regole
In generale, tutti gli edifici, le costruzioni e gli impianti ad essi pertinenti devono rispettare le distanze previste dalla legge. Per quanto riguarda gli edifici, la distanza minima richiesta è pari a tre metri. Due metri è invece la distanza richiesta per i manufatti (inclusi i serbatoi), mentre è richiesto almeno un metro per le tubature.
Queste prescrizioni valgono anche per gli edifici condominiali, per i quali deve essere però tenuto in considerazione anche il rispetto del diritto di utilizzo degli spazi che compongono l’immobile, come ad esempio l’accesso alle aree comuni da parte di tutti i condomini.
Distanze legali condominio: un caso di deroga
In una recente sentenza (Corte d’Appello di Palermo, n°269/2017) in merito alle distanze legali condominio, la questione è stata però trattata in maniera diversa rispetto alle regole generali. Nello specifico il proprietario di un appartamento posto al piano seminterrato, chiedeva la rimozione di un impianto di condizionamento di un condominio, a suo parere troppo vicino alle finestre del proprio appartamento.
Dopo aver analizzato le immagini, il giudice ha rilevato che gli impianti in questione erano amovibili, nonostante la presenza di una base in cemento che per il proprietario del seminterrato doveva essere considerata come un manufatto. Il giudice ha ritenuto sufficiente la distanza di 1,5 metri, ma oltre a ciò, è stato affermato che anche in presenza di distanze differenti, la presenza dei condizionatori sarebbe stata comunque legittima, in quanto indispensabili per garantire la vivibilità degli appartamenti in questione.
Anche se riferita ad un caso specifico, la sentenza potrebbe essere applicata anche a casi analoghi, in quanto la stessa corte ha affermato che anche in assenza delle distanze previste dalla legge, possono essere considerati validi in quanto in ambito condominiale la disciplina che regola le distanze è ritenuta secondaria rispetto alle norme speciali che regolano il condominio.
Vista la complessità delle norme in materia, in caso di dubbio sulle distanze legali presenti tra condominio, altri edifici o manufatti, consigliamo in primo luogo di rivolgersi all’amministratore condominiale o ad un legale specializzato in questo tipo di controversie per un parere in merito.