
Novità in arrivo per il certificato revisione auto che a partire dal prossimo anno sarà più restrittivo ed offrirà maggiori tutele ai consumatori. Scopriamo tutte le novità.
Certificato revisione auto: le novità dal 2018
Nei prossimi giorni il nostro paese dovrà adeguarsi alla direttiva europea che ha introdotto regole più stringenti per quanto riguarda la revisione dei veicoli. In seguito l’Italia avrà un anno di tempo per l’entrata in vigore delle regole aggiornate ed è quindi plausibile che il nuovo certificato non sia effettivo fino al 2018. A partire dal prossimo anno l’ottenimento del certificato diventerà meno semplice e sarà inoltre richiesta la registrazione di dati aggiuntivi. Cambieranno anche i tempi per la revisione del veicolo, che diventerà più frequente per i veicoli con chilometraggio superiore ai 160.000 chilometri o per quelli che hanno subito incidenti importanti. Inoltre chi effettua la revisione sarà tenuto a registrare e comunicare una serie di dati che confluiranno in un database unico, consultabile anche dal singolo cittadino. Non cambieranno, invece, i periodi di revisione validi in generale: la revisione dovrà essere quindi effettuata ogni due anni a partire dal quarto anno dall’immatricolazione del veicolo.
Certificato revisione auto: più tutele per i consumatori
Una novità importante in merito al certificato revisione auto riguarderà il chilometraggio della vettura, che dovrà essere registrato ad ogni revisione del veicolo. I dati relativi ai chilometri confluiranno poi in un database insieme agli altri dati del veicolo, in modo da poter essere consultati per qualsiasi necessità. Questo provvedimento potrebbe segnare una svolta nei diritti dei consumatori per quanto riguarda la compravendita di auto usate, in quanto andrebbe a contrastare la pratica scorretta di revisione del chilometraggio, di cui gli acquirenti dei veicoli usati potrebbero divenire vittime. In seguito all’istituzione della banca dati, è infatti probabile che i cittadini possano consultare autonomamente i dati relativi al veicolo, inserendo semplicemente la targa del veicolo di interesse. Anche se non aggiornato al momento della consultazione, il dato sul chilometraggio diventerebbe comunque importante per valutare il reale stato del veicolo. Quest’ultimo punto sembrerebbe essere l’ostacolo maggiore all’introduzione del nuovo certificato, anche se non è escluso che una modifica all’attuale sistema di raccolta dei dati sui veicoli possa essere effettuato in un asso di tempo relativamente breve. Oltre al chilometraggio i cittadini potranno effettuare anche altri controlli, primo tra tutti la corretta presenza dellerevisioni periodiche.