
Il 2017 ha portato con sé alcune novità per quanto riguarda l’erogazione degli assegni famigliari. Scopriamo cos’è cambiato rispetto al 2016.
La rivalutazione dell’assegno famigliare
Per l’erogazione della misura di sostegno al reddito, per il 2017 l’INPS ha provveduto a rivalutare gli assegni famigliari in base al tasso di inflazione programmato per l’anno precedente.
Secondo quanto comunicato, per l’anno 2016 il tasso di inflazione è stato pari all’1,5%, fattore che ha reso necessario l’adeguamento delle tabelle relative al riconoscimento.
A seconda della condizione specifica per la quale è concesso l’assegno famigliare, la rivalutazione riguarda importi diversi, specificati nelle tabelle a disposizione sul sito INPS.
Gli assegni famigliari in cifre
Per quanto riguarda il reddito da considerare per l’erogazione dell’assegno famigliare, per l’anno 2017 il limite massimo è pari a:
- euro 706,82 per gli assegni per il coniuge, per un genitore o per un figlio
- euro 1.236,94 per due genitori o equiparati
Oltre ai gradi di parentela elencati, i limiti di reddito 2017 sono gli stessi anche per quanto riguarda le richieste di assegno famigliare per nipoti, fratelli e sorelle a carico.
Entriamo ora nello specifico dei singoli casi oltre ai quali cessa il diritto all’erogazione degli assegni famigliari per quanto riguarda i lavoratori autonomi o i pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi.
Per il 2017 il reddito annuale massimo varia dai 9.586,22 euro per i nuclei composti da una sola persona, con aumenti progressivi a seconda dei componenti del nucleo stesso, fino ad un massimo di euro 35.976, 01 per famiglie composte da 7 o più persone.
Queste somme fanno riferimento ai soggetti interessati in generale, ma sono previste condizioni diverse in casi specifici.
Infatti per quanto riguarda i genitori divorziati, separati, nubili/celibi o vedovi, le quote citate in precedenza vengono innalzate a 10.544, 84 euro e 39.573, 61 euro, cioè maggiorate del 10% rispetto al caso standard.
Diverso ancora il caso delle famiglie con persone inabili, per le quali le cifre base vengono maggiorate del 50%.
Un ultimo caso riguarda infine il caso di genitore divorziato, separato, vedovo, nubile o celibe con la presenza di un figlio o di un soggetto a carico inabile. In questo caso la maggiorazione prevista rispetto alle cifre base è del 60%.
Per conoscere nel dettaglio le soglie di reddito limite per la propria situazione famigliare, invitiamo a rivolgersi ad un professionista, ad un centro di assistenza fiscale o ancora ad un patronato abilitato.