
"Io non posso entrare": quante volte abbiamo letto questo cartello sulle porte di negozi, bar o ristoranti? L'impossibilità di accesso con gli animali domestici sarebbe però illegittima, almeno negli spazi pubblici.
La vicenda: la multa e il ricorso della LAV
La vicenda specifica di cui vogliamo trattare ha preso il via dopo una sanzione amministrativa emessa nei confronti dell'associazione animalista LAV (Lega Anti Vivisezione), che durante una manifestazione pensata proprio per contestare il divieto di accesso agli animali negli spazi pubblici, aveva violato il regolamento comunale di Lodi, accedendo con alcuni animali all'interno di un parco. La sanzione ha dato il via ad un lungo procedimento penale, che è giunto fino alla recente sentenza del giudice di pace di Lodi, che ha assolto l'associazione animalista.
Gli animali possono sempre entrare nei parchi
In particolare il giudice lombardo ha stabilito che la sanzione contestata è illegittima, in quanto contrasta con il diritto alla libertà di circolazione dei possessori di cani. In questo senso quindi l'ordinanza comunale che vieta l'accesso ai cani nel parco può essere ritenuta illegittima, e quindi non applicabile.
A parte la vicenda singola, la sentenza risulta molto significativa per le future applicazioni che potranno derivarne, coinvolgendo non solo il parco oggetto della decisione specifica, ma più in generale tutte le aree pubbliche nelle quali è vietato l'accesso ai cani.
La questione tuttavia era già stata oggetto di dibattito di altre sentenze, tra le quali una decisione del Tar del Lazio, che si era pronunciato contro un divieto analogo. In quell'occasione il tribunale amministrativo regionale aveva infatti affermato che le norme in vigore che obbligano la rimozione delle deiezioni e la conduzione degli animali al guinzaglio sono già sufficienti a garantire la tutela dei luoghi pubblici e l'incolumità degli altri frequentatori dell'area. In questo senso quindi ancora una volta la norma che impediva l'accesso agli animali domestici, ed in particolare ai cani, era stata ritenuta non necessaria.
L'associazione animalista ha precisato che non abbandonerà comunque la tematica, chiedendo la rimozione di divieti analoghi presenti in altre città italiane, e l'estensione della possibilità di accesso degli animali ad altre tipologie di spazi pubblici, inclusi gli esercizi pubblici ed i mezzi di trasporto (ad oggi soggetti a regole e permessi di accesso diversi per ogni azienda e mezzo di trasporto, che limitano comunque l'accesso agli animali, soprattutto se di media o grossa taglia).