
È ancora in corso l'iter parlamentare delle norme contenute nel Jobs Act che regoleranno lo smart working. In attesa dell'approvazione del testo definitivo, vediamo quali sono le principali novità, in particolare in relazione al diritto di disconnessione del lavoratore.
Cos'è lo smart working
Prima di analizzare i punti principali della legge in discussione, ricordiamo brevemente cosa si intende per smart working. Questa espressione, al quale spesso si sostituisce la definizione di "lavoro agile", indica una modalità di lavoro dipendente che viene concordata tra datore di lavoro e lavoratore e la cui caratteristica principale è data dalla possibilità di eseguire il lavoro (in tutto o in parte) lontano dalla sede aziendale, quindi ad esempio, dall'abitazione del lavoratore. Parte del lavoro può essere svolta anche all'interno delle strutture aziendali, senza la necessità di una postazione di lavoro fissa. Lo smart working si caratterizza inoltre per l'assenza di vincoli orari precisi, che consentono quindi al lavoratore di organizzare i tempi di lavoro con maggiore flessibilità.
Il disegno di legge sullo smart working
Uno dei punti introdotti più di recente nel disegno di legge ora all'iter parlamentare, riguarda il diritto alla disconnessione del lavoratore. Nella stesura precedente del testo era stata prevista la necessità di indicare i tempi di riposo previsti per il lavoratore. Questa ulteriore modifica al testo però va a toccare uno degli aspetti più controversi dello smart working stesso, e cioè la difficoltà di distinguere tra i tempi di lavoro e quelli riservati alla vita privata, in assenza di vincoli orari per il lavoro. Nel testo di legge è stato quindi inserito un passaggio specifico che introduce l'obbligo per il datore di lavoro di introdurre delle misure di tipo organizzativo e tecnico con la finalità di assicurare la disconnessione del lavoratore dagli strumenti tecnologici utilizzati per il lavoro. Le modalità specifiche di distacco del lavoratore dalle tecnologie necessarie per lo svolgimento del lavoro affidatogli dovranno essere inoltre previste all'interno del contratto di lavoro concordato tra le parti.
Un ulteriore modifica del disegno di legge ha specificato anche alcuni diritti previsti per il lavoratore. Tra questi la possibilità di partecipare a corsi di formazione con l'emissione della certificazione relativa (al pari di quanto avviene per i lavoratori con rapporto di lavoro standard). Tutele previste anche per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro e contro i rischi derivanti dall'attività professionale, che dovranno essere opportunamente comunicati al lavoratore e al rappresentante aziendale per la sicurezza.