
La gestione dei condomini morosi rappresenta una delle problematiche più sentite per gli amministratori di condominio e per i condomini in genere. Ecco cosa cambierà con i nuovi contributi per i condomini morosi e chi ha diritto all'accesso ai contributi.
Condomini morosi incolpevoli: al via i contributi
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n°172 del 26 luglio, il decreto relativo al riconoscimento dei contributi per gli inquilini morosi incolpevoli, che regola cioè i fondi destinati al supporto di coloro che non riescono a pagare i canoni di affitto per motivi derivanti da difficoltà economiche di diversa tipologia. I fondi stanziati ammontano complessivamente a venti milioni di euro, e saranno divisi su base territoriale tra le regioni e le province autonome.
Il contributo potrà raggiungere una quota massima di ottomila euro per ogni nucleo famigliare, ma per l'accesso sarà necessario soddisfare diversi requisiti. Successivamente all'identificazione dei condomini o in generale degli inquilini morosi incolpevoli, i comuni dovranno aggiornare inoltre un elenco specifico, da comunicare alle Prefetture per fare in modo che non possano essere eseguiti ordini di sfratto. In questo senso non sarà competenza delle Prefetture la decisione dello sfratto che non potrà quindi intervenire nemmeno nella valutazione dei casi specifici.
Chi ha diritto ad accedere ai contributi?
Il primo requisito per l'accesso ai contributi per gli inquilini morosi è relativo alla modifica della possibilità economica famigliare, la cui causa deve rientrare in uno dei seguenti casi:
· perdita di lavoro per licenziamento
· accordi aziendali o sindacali con una significativa riduzione dell’orario di lavoro
· cassa integrazione (nel caso in cui essa limiti notevolmente la capacità reddituale)
· mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipici
· cessazione di attività libero professionali o di imprese registrate (solo se derivanti da cause di forza maggiore o da una perdita di avviamento in misura consistente)
· malattia grave, infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare, nel caso in cui l'evento comporti un'importante riduzione del reddito del nucleo famigliare o la necessità di fare fronte a spese mediche
Oltre ai requisiti che giustificano lo stato di momentanea difficoltà, è necessario che il reddito ISEE famigliare sia inferiore ai 26.000 euro. Inoltre il sostegno è previsto solo per i cittadini italiani o regolarmente residenti in Italia che abbiano già subito un'intimazione di sfratto per un contratto di affitto registrato e che non siano in possesso di un immobile utilizzabile a scopo abitativo nella stessa provincia di residenza.