
Dopo la sospensione effettuata alla fine del 2014, l'INPS ha comunicato in via ufficiale che le richieste di pensionamento effettuate con i requisiti della cosiddetta "opzione donna" verranno prese di nuovo in considerazione. Scopriamo quali sono le donne interessate dalla misura e i requisiti per l'accesso al pensionamento anticipato.
I requisiti per accedere all'opzione donna 2016
L'acceso all'opzione donna per il pensionamento è una possibilità riservata alle lavoratrici che hanno maturato almeno 35 anni di contributi a tutto il 2015. Inoltre per soddisfare i requisiti di questa procedura è obbligatorio anche il soddisfacimento di requisiti anagrafici, che per le lavoratrici dipendenti corrispondono a 57 anni e tre mesi. Un anno anagrafico in più è invece richiesto per le lavoratrici autonome. I requisiti citati in precedenza devono essere stati maturati al 31 dicembre 2015 per poter rientrare nelle domande in lavorazione nel 2016 da parte dell'INPS. Le donne interessate sono quindi quelle nate fino al 1958; in particolare per le lavoratrici dipendenti pubbliche e private l'ultima data di nascita utile è il 30 settembre 1958, mentre per le lavoratrici autonome l'ultima data di nascita accettata è il 30 settembre 1957.
Come funziona l'opzione donna 2016?
Le donne che hanno deciso di inoltrare domanda per l'opzione donna, accettano di aderire a un sistema pensionistico sperimentale che innanzitutto considera il calcolo dell'assegno pensionistico tramite il metodo contributivo. Se per molte lavoratrici la pura definizione significa poco, più semplice invece è comprendere gli effetti della scelta dell'opzione donna sull'ammontare dell'assegno stesso. Infatti la scelta di questa opzione porta a una riduzione dell'assegno pensionistico, con percentuali che secondo le stime effettuate sarebbero pari a circa il 36% per le lavoratrici autonome e al 27,5% per le dipendenti private o pubbliche. Si tenga presente che il dato rappresenta comunque una media, in quanto il valore effettivo dell'assegno dipende da diversi fattori, come la storia lavorativa, l'età anagrafica, la retribuzione e l'anzianità contributiva.
Tuttavia la scelta dell'opzione donna si rivela vantaggiosa per la possibilità di ottenere la pensione con un periodo molto anticipato rispetto al sistema misto in vigore; secondo alcuni calcoli infatti, in media le lavoratrici andranno in pensione 4 anni prima rispetto a chi decide di non usufruire dell'opzione donna.
Precisiamo infine che la maturazione dei requisiti per l'accesso e l'inoltro della domanda non corrisponde ad un'emissione della pensione immediata. Infatti all'opzione donna vengono applicate le cosiddette finestre, pari a un anno per le lavoratrici dipendenti e a 18 mesi per le autonome.