Secondo uno studio inglese condotto dall'Anglia Ruskin University e pubblicato sul 'Manchester School Journal'e fatto su 16.000 volontari: i lavoratori propensi alla sistematizzazione dei processi e dunque con un cervello 'maschile', avrebbero un plus di guadagni fino al 10%, lavorando in aziende dell'It, in banca e nel management. Diversamente persone con cervelli 'femminili' riuscirebbero meglio in mansioni che hanno a che fare con l'empatia, lavorando prevalentemente in servizi socio assistenziali e nell'educazione.
Non è una provocazione, si parla di dati e ricerca. Da sottolineare che la tipologia di "cervello", se così si può definire, non è legata all'essere uomo o donna, dunque al genere. Il prof. Nick Drydakis, docente all'Anglia Ruskin University, spiega: "I risultati suggeriscono che le persone in certi lavori ricevono ricompense gratificanti quando le loro caratteristiche sono atipiche rispetto al loro genere, per esempio nel caso di un uomo che fa l'assistente sociale o una donna che lavora in banca". L'aspetto interessante è che in funzione degli sviluppi sociali in atto, questo tipo di competenze trasversali devono essere sviluppate in entrambi i sessi.