
La risposta alla crisi occupazionale che interessa giovani e donne nel nostro paese può essere trovata nell'imprenditoria femminile, con l'apertura di una nuova attività o il rilancio di una già esistente. Vediamo quindi come orientarsi tra bandi, prestiti e agevolazioni pensati appositamente per le donne imprenditrici (o aspiranti tali).
Le agevolazioni regionali e provinciali
Un primo aiuto per l'apertura o il rilancio di un'attività di imprenditoria femminile può venire dagli enti territoriali. Sicilia, Campania, Veneto, Sardegna, Puglia e Lazio sono solo alcune delle regioni che nell'ultimo anno hanno stanziato bandi appositi per questo settore dell'imprenditoria. Con molta frequenza le province e le regioni di tutto il territorio nazionale pubblicano sui propri siti web e canali istituzionali bandi specifici destinati all'imprenditoria femminile. Già da ora inoltre, in alcuni territori, è possibile trovare i bandi dedicati all'imprenditoria femminile per il 2016.
La tipologia di aiuti e di fondi stanziati è molto diversa a seconda del bando a cui si fa riferimento. Tra i più diffusi sono presenti gli aiuti a tassi agevolati o a fondo perduto, ma non mancano attività specifiche come quelle destinate alla ristrutturazione aziendale. Comune a tutti i bandi è di solito il requisito che permette di accedere ai fondi per l'imprenditoria femminile. Le imprese che richiedono questo tipo di aiuti devono essere possedute da una donna, e nella quasi totalità dei casi è richiesto anche che la maggior parte dei soci (talvolta anche degli occupati) sia di sesso femminile, con percentuali variabili per ogni caso specifico.
Imprenditoria femminile e legge 215
Il sostegno alle attività imprenditoriali in rosa è determinato da una legge ( n° 215 del 1992) che prevede alcuni requisiti per l'ottenimento di aiuti ed agevolazioni. La legge prevede che gli aiuti, anche nel caso di finanziamenti a fondo perduto, siano destinati all'avvio di nuove attività, all'acquisizione di altre attività, utilizzate per acquisire servizi utili all'impresa o per la ristrutturazione di un'impresa femminile già esistente.
A parte esclusioni specifiche per motivi dettati dai singoli bandi, tutte le attività imprenditoriali femminili esistenti o meno, possono accedere ai fondi. Requisito necessario per l'erogazione è che l'impresa sia regolarmente iscritta alla Camera di Commercio territoriale, e nel caso di avvio di nuova attività, possa dimostrare di aver già messo in atto le iniziative volte all'avvio dell'impresa, come ad esempio il reperimento di locali o di fabbricati adatti al tipo di attività che si intenderà svolgere.
Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi anche al sito web del Ministero per lo Sviluppo Economico (www.sviluppoeconomico.gov.it)