La questione degli esodati sembra non conoscere soluzione. I lavoratori e le lavoratrici che si sono di fatto trovati fuori dal mercato del lavoro dopo l'introduzione della riforma del lavoro che porta il nome dell'ex ministro Elsa Fornero, da tempo attendono che vengano emessi provvedimenti che risolvano in via definitiva la loro posizione di "non-pensionati". Dopo l'emissione di alcune salvaguardie che hanno progressivamente ridotto il numero delle persone interessate, un nuovo provvedimento sarebbe in arrivo.
La settima salvaguardia in arrivo
Il settimo provvedimento che dovrebbe consentire l'accesso alla pensione, è al momento allo studio della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati. Secondo quanto emerso sembrerebbe però che la questione potrebbe trovare una risoluzione definitiva. Una prima proposta prevede di estendere di un anno i vincoli contenuti nel sesto provvedimento. Ciò permetterebbe ad una platea maggiore di ex-lavoratori di raggiungere i requisiti per il pensionamento, coinvolgendo in particolar modo anche coloro i quali avevano ricevuto un'indennità di mobilità in scadenza al settembre 2012.
Secondo le prime stime sarebbero almeno 26.000 le persone coinvolte, a cui potrebbero aggiungersi anche parte dei lavoratori della scuola (i cosiddetti quota 96), interessati da una questione simile.
Una soluzione per tutti?
Se la proposta precedente potrebbe risolvere solo in parte l'ormai annosa questione degli esodati, alcuni nuovi provvedimenti allo studio potrebbero mettere la parola fine a questa anomalia dell'occupazione.
In particolare dovrebbe includere nella nuova salvaguardia anche i lavoratori in mobilità ordinaria prima del 31 dicembre 2007 e una parte dei quota 96, con l'estensione della pensione a 64 anni per i lavoratori del settore pubblico che abbiano maturato quota 96 prima del 2013.
Come abbiamo detto, il provvedimento in questione è ancora allo studio e non è dato sapere se subirà modifiche o meno rispetto alla formulazione iniziale.
Secondo le ultime stime disponibili, i lavoratori esodati non ammessi nelle sei salvaguardie precedenti sarebbero circa 50.000, a cui si aggiungono circa 7.000 richieste non ancora accolte. Sono invece 170 mila complessivamente i lavoratori interessati da questa condizione, dei quali 78.000 hanno effettivamente risolto la questione con l'ottenimento di un assegno pensionistico da parte dell'INPS. Secondo le ultime stime si prevede che i 49.500 lavoratori ancora in attesa di pensione, potrebbero vedere risolta definitivamente la propria posizione entro l'inizio del 2019, salvo ulteriori provvedimenti e l'entrata in vigore delle misure descritte in precedenza.