
Si tratta di un risparmio poco rilevante da un punto di vista macroeconomico, ma rappresenta un segno dei tempi per un Paese ancora in recessione e che sta profondendo il massimo sforzo per venirne fuori.
Dai dati illustrati appare quindi chiaro che qualcosa sia stato fatto in termini di spending review, anche se ancora c’è molto da fare oltre le auto blu, in quanto tanti altri sono ancora gli sprechi che dovranno essere limitati.
In ogni caso per il momento il primo passo in avanti è stato compiuto e questi ultimi due anni hanno dimostrato che, nonostante i numerosi aspetti non proprio soddisfacenti, quando l’impegno e la forza di volontà lavorano di pari passo, gli obiettivi possono essere centrati in pieno.
Nel dettaglio, aggiornato al primo novembre scorso il monitoraggio effettuato sulle auto di rappresentanza di tutte le amministrazioni, centrali e locali, aveva evidenziato per il 2013 un calo complessivo della spesa pari a circa 110 milioni di euro, che va ad aggiungersi a quella registrata nel 2012 di circa 130 milioni di euro rispetto al 2011.
Dunque, in ben due anni, la Pubblica Amministrazione, riducendo l’utilizzo delle famigerate auto blu, è riuscita a conseguire un risparmio ingente, pari a duecentoquaranta milioni di euro. Il taglio, sebbene consistente, se rapportato alla spesa pubblica appare ancora esiguo e il suo impatto con le necessità economiche del Paese è senza dubbio abbastanza debole.
Tuttavia, come accennato, si tratta di un aspetto positivo di quel processo al ridimensionamento della spesa che l’Italia ha avviato da circa due anni.
Da qualche parte si deve pur partire e questi duecentoquaranta milioni di euro rappresentano un inizio accettabile anche perché testimoniano una maggiore sensibilità e un controllo effettivamente più serrato alla spesa pubblica.
Il rapporto elaborato dal Formez, dietro richiesta del dipartimento della Funzione Pubblica, ha messo in evidenza che al primo dicembre di quest'anno le auto blu a disposizione delle amministrazioni centrali dello Stato sono state 1.663, che in percentuale si traduce nel 7,6% del totale di tutte quelle messe a disposizione della pubblica Amministrazione. Nel confronto con il 31 dicembre dell’anno passato è stata registrata una contrazione pari al 14,8%, essendo state conteggiate all’epoca ben 1.951 vetture.
A ridurre l’utilizzo delle auto di servizio sono stati soprattutto i dicasteri. Nel rapporto si legge infatti che le sedi ministeriali hanno subito un ingente calo tendenziale per quel che concerne l’utilizzo delle vetture di rappresentanza. All’inizio di dicembre il numero complessivo ha subito un arresto scendendo a 1.290 unità dalle 1.491 del dicembre 2012; la contrazione è stata quindi del 13,5%. Una buona parte di queste auto, circa 1.128, sono state convogliate presto quei ministeri come la Difesa o la Giustizia che gestiscono servizi istituzionali di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica.