In linea generale, per svolgere attività sportiva in forma
organizzata ed a livello dilettantistico, quindi senza fini di lucro, si può
ricorrere, alternativamente, a tre diversi istituti giuridici: l’associazione
(dotata o meno di personalità giuridica), la società sportiva di capitali e la
società cooperativa sportiva.
Il modello organizzativo più diffuso è quello
dell’associazione, per l’apparente semplicità di gestione e gli indubbi minori
oneri.
La normativa sulle associazioni, in termini generali (quindi anche per
le ASD, in quanto parte del mondo associativo), è disciplinata sinteticamente
dagli articoli 14-35 Codice Civile per quanto attiene alle associazioni
riconosciute e dagli articoli 36-42 per quelle non riconosciute.
Su questa
scarna disciplina si è innestata prima la Legge 16.12.1991 n. 398 e
successivamente la Legge 289/2002 che, con l’art. 90, ha definito
giuridicamente le associazioni sportive dilettantistiche, permettendo la loro
costituzione in una delle tre forme individuate in premessa.
L’insieme della
normativa menzionata permette di definire il perimetro degli adempimenti
necessari per far nascere un’associazione sportiva dilettantistica:
innanzitutto l’atto costitutivo e lo statuto devono essere redatti nella forma
di atto pubblico o di scrittura privata autenticata e registrata ed è
necessario riportino, tra le altre, specifiche clausole, come individuate
nell’art. 148 T.U.I.R..
Si tratta di clausole dirette a garantire la non
lucratività dell’associazione e la democraticità della partecipazione degli
associati alla struttura, oltre che la chiarezza e la trasparenza nella
gestione. Nella denominazione sociale andrà indicata la finalità sportiva
dilettantistica e suddetta denominazione dovrà essere utilizzata in tutti i
segni distintivi e nelle comunicazioni rivolte al pubblico. Poi sarà necessario
il riconoscimento da parte del Coni e delle Federazioni sportive nazionali
ovvero degli Enti nazionali di promozione sportiva e la successiva affiliazione
alle stesse, con relativa iscrizione nel “Registro nazionale delle associazioni
e delle società sportive dilettantistiche” istituito presso il Coni.
Da ultimo
sarà la scelta del regime contabile nel quale far confluire gli eventuali
introiti di natura commerciale che l’associazione dovesse percepire: in
quest’ambito, se l’ASD ha conseguito, nel periodo d’imposta precedente,
proventi derivanti dall’esercizio di attività commerciali, connesse agli scopi
istituzionali, non superiori a 250 mila euro, potrà fare riferimento alla già
citata Legge 398/1991, previa opzione da comunicare al concessionario
competente (SIAE) prima dell’inizio dell’anno solare per il quale
l’associazione intende usufruire del regime agevolativo.
In estrema sintesi, il
regime forfettario e le semplificazioni degli adempimenti di cui alla L. 398/1991
si sostanziano nelle seguenti agevolazioni: 1. esonero dall’obbligo di tenuta
delle scritture contabili (le fatture passive dovranno comunque essere
conservate e numerate progressivamente); 2. dispensa dagli obblighi di
fatturazione e certificazione dei corrispettivi (ad eccezione delle prestazioni
di sponsorizzazione, cessione o concessioni di diritti di ripresa televisiva e
di trasmissione radiofonica e prestazioni pubblicitarie); 3. annotazione dei
proventi da operazioni commerciali (anche con unica registrazione) in specifici
modelli ministeriali contrassegnati dalla SIAE entro il giorno 15 del mese
successivo all’incasso; 4. applicazione forfettaria dell’IVA a debito
proveniente dall’attività commerciale: 50% dell’imposta derivante da proventi
commerciali generici (quali pubblicità, biglietti per le manifestazioni
sportive, somministrazione di alimenti e bevande, etc.), ma detrazione pari
solo ad 1/3 per la cessione o concessione di diritti di ripresa televisiva o
trasmissione telefonica e, addirittura, ridotta al 10% per le sponsorizzazioni;
5. ai fini delle imposte sui redditi, applicazione sull’ammontare dei proventi
di natura commerciale di un coefficiente di redditività del 3%.
E’ prevista una particolare e specifica disciplina tributaria per i compensi erogati dalle ASD agli atleti ed a coloro che svolgono attività amministrativa e gestionale a favore dell’associazione.