Da
oggi dare del “terrone” può comportare una condanna per ingiuria aggravata dal
razzismo.
A correre in soccorso dell’orgoglio meridionale la sentenza n.
67/2013, pubblicata il 29 marzo dal tribunale di Varese.
Il calunniatore è stato condannato non solo ad una
multa, ma anche a risarcire i danni alla parte offesa per un importo di 4mila
euro.
L’offesa ha “finalità di discriminazione” e quindi
perseguibile.
L’aggravante a sfondo razzista è stato riscontrato perché
esprime “in maniera inequivocabile” un sentimento di “grave pregiudizio e un giudizio
di disvalore” nei confronti della categoria dei cittadini italiani del Sud.
Il reato d’ingiuria di cui all’articolo 594 del codice penale, in casi del genere può risultare “appesantito” dall’aggravante stabilita dall’articolo 3 della legge 133/93 per avere commesso il fatto per “finalità di discriminazione o di odio etnico o razziale”.