Il “punto di pareggio” è il fatturato che garantisce la
copertura di tutti i costi e, quindi, assicura il risultato di parità calcolabile
in due modi.
Secondo il metodo analitico: BEP = Totale costi fissi /(1 – totale
costi variabili / fatturato). Il metodo grafico consente di comprendere la sua
dipendenza dalla struttura dei costi aziendali (quindi, dalle scelte
imprenditoriali).
In un piano cartesiano avente il fatturato come variabile
indipendente (asse x), i costi fissi sono raffigurabili con una retta parallela
all’asse delle x (non variano se varia il fatturato). I costi variabili sono
una retta inclinata positivamente (aumentano al crescere del fatturato).
I
costi totali sono rappresentabili con una retta inclinata positivamente che
incrocia l’asse delle ordinate in corrispondenza dei costi fissi totali (si
sostengono anche in assenza di fatturato).
L’intersezione di tale retta con la retta inclinata di 45° passante per l’origine determina il BEP. Se l’inclinazione della retta dei costi totali è pari (o >) 45°, le rette non s’incrociano mai: non si ottiene mai il pareggio di bilancio perché i costi variabili sono troppo alti! L’aumento dei costi fissi e/o dei costi variabili “spostano verso destra” il BEP: il pareggio si ottiene ad un fatturato maggiore.