
Per citare un adagio: fatta la legge, trovato l’inganno. Se fino ad oggi le operazioni di aumento di capitale o di ripianamento perdite avvenivano sovente ricorrendo al finanziamento dei soci, i professionisti seguiranno a breve una nuova strategia. E questo a fronte della pronuncia della Cassazione che ha di fatto aggiunto il 3% alla quota di imposta di registro sulle operazioni di ricostruzione del patrimonio societario effettuate attraverso fondi utilizzati come finanziamento dei soci o con contratto verbale tra socio finanziatore e società finanziata. Per aggirare l’aumento si può presumere che le società procederanno allo scorporo delle operazioni tra: deliberazione" dell'aumento di capitale o ripianamento delle perdite; loro "sottoscrizione"; "liberazione" della sottoscrizione, mediante rinuncia del socio al credito proveniente dal finanziamento in favore della società. Ciascuna operazione, tranne la deliberazione, rimarrà al di fuori del verbale d'assemblea e sarà consegnata con lo scambio delle carte tra soci e società.
a cura della Redazione