Azione di reintegrazione nel possesso: definizione
Il soggetto che viene privato del possesso di un bene con la
violenza ovvero in modo clandestino (occulto) ha diritto di chiedere di essere
rimesso nel possesso del bene.
L’azione a tutela del possesso prescinde dal diritto (di
proprietà o reale) sul bene ed assicura un tutela provvisoria in quanto, come
detto, mira a proteggere lo "stato di fatto".
Se lo "stato di fatto" fosse diverso dallo "stato di
diritto" (ad esempio perché il proprietario del bene è un soggetto diverso dal
possessore) il proprietario per ottenere la restituzione del bene deve
esercitare l'azione di rivendica.
L’azione di reintegrazione o di spoglio può essere
esercitata dal possessore o detentore di un bene.
La perdita del possesso deve essere avvenuta per violenza o
clandestinità (dolo).
Non è quindi ammessa l'azione a tutela di un rapporto
obbligatorio (ad esempio: se dopo comprato un bene presso un grande magazzino
lo affidiamo al servizio di consegne a domicilio organizzato dal venditore e
poi non ne ricevessimo la consegna, non potremo esercitare l’azione di
reintegrazione bensì quella discendente dalla compravendita, obbligando il
venditore alla consegna).
Lo spoglio è violento quando è avvenuto contro la volontà
espressa o presunta del possessore (un esempio di volontà presunta si ha nel
caso in cui, in assenza del possessore, viene forzato un lucchetto che chiude
una porta).
Lo spoglio è clandestino quando la privazione del possesso
viene effettuata in modo da tenerla celata al possessore.
L'azione di rivendicazione o spoglio è soggetta al un
termine di decadenza (vale a dire ad un termine che una volta scaduto fa perdere
il diritto alla tutela) di un anno che decorre dalla data dello spoglio ovvero,
se esso è clandestino, dalla data della sua scoperta.
Decorso il termine di un anno, senza che sia stata
esercitata l'azione in esame, l’autore dello spoglio diventa possessore del
bene e se venisse privato del possesso dal precedente possessore potrebbe
esercitare contro di lui l'azione di reintegrazione.
Per promuovere l’azione di rivendicazione o di spoglio è necessario rivolgersi ad un avvocato.