Topografia divisioni di aree: definizione
Le divisioni di aree in topografia sono
finalizzate alla redazione del tipo di frazionamento che ha lo scopo di
favorire l'esecuzione dell'aggiornamento catastale. Le particelle di terreno
sono frazionate attraverso una o più dividenti che permettano di assecondare
specifiche condizioni geometriche. La forma di un terreno può essere
quadrilatera, triangolare o poligonale; le dividenti rettilinee possono avere
una direzione assegnata o passare per un punto specifico.
Come si esegue la divisione di aree in topografia?
Nel caso in cui il valore unitario dei terreni che
devono essere divisi sia uguale, viene ripartita l'area; nel caso in cui,
invece, il valore unitario dei terreni che devono essere divisi sia diverso,
viene ripartito il valore. Dopo che è stato effettuato il rilievo planimetrico
dell'appezzamento che deve essere preso in considerazione, vengono definite
le quote di divisione in area e si stabilisce la direzione
della dividente; a questo punto si individua anche la sua posizione, così che
possano essere collocati sul terreno i suoi estremi. Quindi si compie il
rilievo topografico e si redige l'atto di aggiornamento geometrico.
1. Che cosa sono le dividenti?
Quando si parla di dividenti, si fa
riferimento a segmenti rettilinei (o, meno di frequente, a spezzate) tramite
cui le superfici degli appezzamenti di terreno possono essere frazionate. Per
definire le dividenti è indispensabile individuare le posizioni degli estremi e
le lunghezze relative. Sono due le condizioni geometriche che in genere vincolano
le dividenti: ci sono le dividenti con direzione assegnata, che di solito sono
perpendicolari o parallele rispetto a una certa direzione, e le dividenti che
passano per un punto, il quale può essere sia interno che esterno
all'appezzamento, oppure può essere collocato in corrispondenza del confine.
2. Che cos'è la topografia?
La topografia è la tecnica a cui ci
si riferisce per il rilievo del terreno e per la sua rappresentazione grafica.
Le grandezze di tipo geometrico che possono essere misurate in topografia sono
gli angoli, le superfici e le lunghezze. I primi possono essere calcolati con
sistemi di misura differenti: con il sistema sessagesimale, in funzione del
quale l'angolo piatto è di 180 gradi, i sottomultipli sono i primi e i secondi;
con il sistema sessadecimale, in funzione del quale l'angolo piatto è di 180
gradi, i sottomultipli sono i decimi, i centesimi, i millesimi e i
decimillesimi; con il sistema centesimale, in funzione del quale l'angolo
piatto è di 200 gradi, i sottomultipli sono i decimi, i centesimi, i millesimi
e i decimillesimi; con il sistema radiante, in funzione del quale l'angolo
piatto è di 3,14159, non ci sono sottomultipli. Le superfici hanno come unità
di misura il metro quadrato, mentre per le lunghezze si ricorre al metro.
3. Quale metodo di rilievo planimetrico si usa in topografia?
Tra i metodi più utilizzati c'è la poligonale,
che ha il vantaggio di potersi adattare a qualunque genere di terreno e di
poter essere applicata in tempi rapidi. Sono possibili distinzioni tra poligonali
orientate e poligonali non orientate, tra poligonali principali e poligonali
secondarie e tra poligonali aperte e poligonali chiuse. Un altro metodo di
rilievo può essere individuato nelle triangolazioni: esse si
distinguono in triangolazioni a catena e triangolazioni a rete. Per usufruirne
è necessario conoscere almeno un lato dei triangoli e tutti i loro angoli
interni. Usando questo sistema, gli eventuali errori possono essere compensati
senza troppi problemi.