Topografia apposizione di termini: definizione
L'apposizione di termini in topografia è disciplinata dall'articolo
951 del Codice Civile, che stabilisce che nel caso in cui i termini tra fondi
contigui siano diventati irriconoscibili o siano del tutto assenti ogni
proprietario ha il diritto di chiedere che vengano ristabiliti o che siano
apposti, con il pagamento delle spese in comune.
Qual è la condizione necessaria per l'apposizione di termini?
Condizione necessaria per l'apposizione di termini è che i
fondi siano confinanti, al di là del fatto che si tratti di fondi aperti o di
fondi recintati da siepi o muri (la legge, infatti, parla semplicemente di
fondi e non specifica altro). L'impianto della siepe o la costruzione del muro,
in effetti, possono essere realizzati senza che venga prestato il necessario
riguardo per la linea di confine; essi, inoltre, possono essere demoliti.
L'apposizione di termini può essere chiesta non solo dal
proprietario, ma anche dal condominio, dal nudo proprietario, dall'usuario,
dall'usufruttuario, dall'enfiteuta, dal superficiario o dal marito in relazione
ai beni dotati della moglie, anche contro il volere di lei. Il condomino deve
agire nell'interesse di tutto il fondo comune, ma non contro il
condomino.
1. Quando si verifica l'apposizione di termini?
L'apposizione di termini, così come la riconfinazione catastale, si
verifica nel momento in cui il proprietario di un fondo è intenzionato a
stabilire i confini con il fondo vicino o a renderli visibili e permanenti. Dal
momento che si tratta di proprietà contigue, le spese non possono che essere
comuni; l'apposizione viene effettuata con dei segni lapidei o con dei termini appropriati.
Ovviamente affinché ciò sia possibile è necessario che sia nota la linea
di confine; in caso contrario, occorre procedere con il regolamento del
confine, attraverso l'azione che prende il nome di picchettamento o di
riconfinazione catastale.
2. Quali sono i metodi che vengono adoperati per il rilievo?
Per il rilievo e per il relativo calcolo sono tre gli schemi che possono
essere utilizzati: si tratta della poligonale aperta, dell'apertura a terra e
della rototraslazione. Il giudice, i proprietari o i legali di parte, per
materializzare il confine del lotto concretamente, sono tenuti a fare
affidamento su un tecnico competente, che si occuperà della verifica in studio
o del tracciamento diretto. Compito del tecnico è quello di
verificare la regolarità della documentazione dei richiedenti; dopodiché egli
deve reperire tutti gli atti di aggiornamento catastali che possono essere
necessari per una corretta riconfinazione, così da stabilire qual è il
procedimento più adeguato da adottare.
3. In cosa consiste il tracciamento diretto?
Il tracciamento diretto presuppone un sopralluogo
iniziale, grazie a cui si può verificare se sono presenti degli ostacoli e se
sono visibili i punti di inquadramento che occorrono per il tracciamento
stesso. A questo punto si procede con l'inquadramento dei vertici del confine
che deve essere realizzato o ricostruito. Le coordinate possono essere
acquisite a partire dalla mappa di impianto e dai vari atti di aggiornamento.
Quindi è la volta del rilievo topografico, da compiere in loco con
gli strumenti di cui si dispone (stazioni totali, per esempio): con l'aiuto di
un computer è possibile calcolare le coordinate cartesiani delle stazioni
celerimetriche e le coordinate polari dei vertici del confine. Infine, è
possibile eseguire il tracciamento, in modo tale che il confine
possa essere picchettato e che possano essere apposti i termini in
base alle richieste e ai desideri dei proprietari dei fondi.