
Dal 24 agosto a oggi, nelle regioni dell’Italia centrale si sono succedute circa 1100 scosse che hanno distrutto interi paesi e mettono a dura prova la serenità degli abitanti. Secondo gli esperti, le scosse continueranno a interessare quelle stesse aree: in un contesto così indefinito e fragile, la priorità del Governo è prevenire gli effetti del terremoto, il crollo di singole case e interi edifici.
A questo mira il bonus fiscale per la prevenzione e l’adeguamento antisismico. Il bonus può coprire fino all’85% delle spese sostenute che saranno rimborsate in cinque anni invece che in dieci, e saranno coinvolte anche territori a rischio sismico minore. Per l’intervento sulla singola abitazione è previsto un bonus pari al 50% della spesa se non cambia la classificazione antisismica della casa; il bonus per la prevenzione sale al 70 e all’80% se l’operazione di adeguamento richiede fino a 96mila euro e porta a risalire una o due posizioni nella classificazione antisismica; e ancora, il bonus arriva all’85% se si effettua un adeguamento antisismico alle parti comuni di uno stesso condominio.
Definiti i criteri per assegnare il bonus fiscale all’adeguamento antisismico di singole abitazioni e interi condomini, resta da aggiornare le Norme tecniche per le costruzioni. Sono le regole a cui devono attenersi i professionisti che, concretamente, realizzeranno l’adeguamento antisismico per prevenire i crolli dovuti al terremoto e alle scosse che, a detta degli esperti, continueranno ancora a lungo.