
Il Ministero dell’Economia e finanza ha annunciato un addio graduale agli studi di settore.
Presto gli studi di settore potrebbero essere sostituiti dagli indicatori di compliance, un nuovo sistema per individuare i ricavi dichiarati e sempre integrabili in dichiarazione.
Il passaggio dagli studi di settore al nuovo strumento sarà graduale. Consisterà in una scala di valutazione che, da uno a dieci, misurerà il grado di affidabilità del contribuente: a coloro che avranno il punteggio maggiore sarà riservato l’accesso a un sistema premiale che, tra l’altro, comprende un percorso accelerato per i rimborsi fiscali, una riduzione del periodo di accertabilità e l’esclusione da alcuni tipi di accertamento.
L’indicatore di compliance che sostituirà gli studi di settore si baserà sull’attività economica prevalente e sulla previsione della relativa specificità. Per consentire ciò, ci si servirà di una metodologia statistico-economica che prenderà in considerazione molteplici elementi tra cui gli indicatori di normalità economica, il valore aggiunto e il reddito d’impresa.
Ogni contribuente riceverà i dettagli della propria condizione direttamente dall’Agenzia delle Entrate e, nelle intenzioni del Ministero dell’Economia e finanza, l’abolizione degli studi di settore a vantaggio del nuovo strumento incrementerà l’adempimento spontaneo al fine di migliorare la propria affidabilità agli occhi del fisco.