Con la Legge di Stabilità sono state introdotte nuove norme relative al tetto sui contanti. Come tutti sapranno, questo è stato innalzato da 1.000 a 3.000 euro, mentre rimangono invariate le disposizioni relativamente agli assegni che devono essere resi non trasferibili sopra i 1.000 euro. Sempre valide anche le restrizioni relative ai money transfer e ai libretti postali e bancari (1.000 euro).
Per quanto riguarda i professionisti, l’innalzamento del tetto del contante prevede però una serie di nuovi oneri che potrebbero creare qualche grattacapo. Si legge nella norma, infatti, che i professionisti sono tenuti alla contabilità ordinaria dei propri clienti in quanto “soggetti tenuti alla segnalazione delle operazioni effettuate in relazione ai pagamenti per importi pari o superiori ai 3.000 euro”.
La comunicazione deve essere inviata entro 30 giorni alla ragioneria territoriale competente. Che cosa succede in caso di mancata dichiarazione? Il professionista si troverà a dover corrispondere una sanzione che va dal 3 al 30% dell’operazione, con un minimo di 3.000 euro, senza la possibilità di ricorrere all’oblazione. Il cliente, invece, può ricorrere all’oblazione e comunque a una sanzione pari al doppio del minimo (2%) o a un terzo del massimo. Una palese disparità di trattamento che penalizza più il professionista che non il cliente, che si è reso responsabile della violazione.
