Si è molto discusso della possibilità di convertire le vecchie lire in euro, ancora oggi. La Banca d’Italia ha reso noto lo scorso 21 gennaio che, a partire dal 22 gennaio, è possibile procedere alla conversione tra lire ed euro per tutti quei cittadini che dimostrino, tramite documenti, di aver avanzato specifica richiesta tra il 6 dicembre 2011 e il 28 febbraio 2012. In quel lasso di tempo, infatti, il Governo Monti bloccò la possibilità di conversione, anticipando di quasi tre mesi i termini, ma venendo poi sconfessato da una recente sentenza. Ma le polemiche non accennano a diminuire.
Bankitalia, infatti, ha dichiarato che per tutti gli altri cittadini, in possesso ancora della vecchia valuta, ma sprovvisti del documento che attesti la loro volontà di convertirla durante la finestra di cui si è detto, saranno avviati accertamenti finanziari.
Il Mef ha specificato che “ulteriori iniziative potranno essere assunte in presenza di novità nel quadro normativo”. L’Unione nazionale dei consumatori, però, contesta questa modalità, sostenendo che sia del tutto illegittima: secondo l’associazione di tutela, infatti, andrebbe contro la sentenza della Corte costituzionale che aveva annullato l’articolo del Salva Italia che anticipava i termini di scadenza per la conversione.
