Matteo Renzi l’aveva promesso già da tempo: il 16 dicembre scorso sarebbe stato l’ultimo in cui si sarebbe pagata la Tasi. La Legge di Stabilità, licenziata in via definitiva lo scorso 22 dicembre, ha confermato quanto garantito dal premier. Tutte le prime case, fatte salve quelle di lusso, non pagheranno più la Tasi. Addio anche all’Imu agricola, tributo che molto aveva fatto discutere nei mesi scorsi.
Anche in questo caso nessuno dovrà più pagarla, tranne i proprietari di terreni di pianura che non siano coltivatori diretti e imprenditori professionali iscritti nella previdenza agricola. Esentasse perfino i macchinari funzionali al processo produttivo (i cosiddetti imbullonati), che non faranno più cumulo per il calcolo della rendita catastale.
Un capitolo che invece è stato ampliato prima al Senato e poi alla Camera è quello relativo alle abitazioni in comodato a genitori e figli. In un primo momento, a fronte di paletti molto rigidi, Palazzo Madama aveva stabilito che l’esenzione Imu sarebbe stata totale. Alla Camera, invece, si è preferito ampliare la platea, riducendo però l’esenzione al 50%. Buone notizie anche per i cosiddetti “immobili merce”: il governo ha previsto un’aliquota dell’1 per mille (ma i comuni potranno alzarla fino al 2,5) per quelle case destinate dall’impresa costruttrice alla vendita. Il pacchetto casa della Stabilità vale 3,76 miliardi, cui vanno aggiunti altri 405 milioni che rappresentano gli sgravi Imu e 503 per quelli agli imbullonati.
