Dopo aver blindato il cosiddetto “Salva banche” nella Legge di Stabilità 2016, con l’approvazione di un impiego da 3,6 miliardi di euro per salvare i quattro istituti (CariChieti, CariFerrara, Banac Etruria e Banca delle Marche) che saranno messi a disposizione dal Fondo di risoluzione alimentato da Intesa, Ubi e Unicredit, il governo ha intenzione di creare un fondo di solidarietà da 100 milioni per gli obbligazionisti subordinati.
Per fare questo, e per convincere le banche ad aprire nuovamente il portafoglio, l’esecutivo ha in mente un pacchetto di norme che verranno approvate entro marzo e che concederanno agli istituti di credito alcune agevolazioni. I 100 milioni, provenienti dal Fondo interbancario di tutela, si tradurranno in una conversione delle Dta (Deferred Tax Assets) in credito d’imposta, la piena deducibilità degli interessi passivi (dal 96 al 100%) e l’introduzione di un’addizionale Ires del 3,5% dal 2017, in modo da compensare la riduzione dell’aliquota al 24%. Questa risoluzione dovrà essere attuata attraverso uno o più decreti attuativi del Mef entro 90 giorni dall’entrata in vigore della Legge di Stabilità.
