Il Consiglio federale svizzero ha adottato la nuova ordinanza in materia di riciclaggio di denaro, che sarà in vigore dal prossimo 1° gennaio e che riguarderà 6.600 banche. Il recepimento dell’ordinanza, stilata su raccomandazione del Gruppo di azione finanziaria internazionale, si è reso necessario per evitare di finire ancora una volta nella lista nera dell’Ocse.
Tra le novità introdotte, l’obbligo per intermediari finanziari, gioiellieri, orologiai, immobiliaristi e commercianti d’arte di documentare la transazione e verificare l’identità del cliente per acquisti superiori ai 100.000 franchi svizzeri. Inoltre, il pagamento di transazioni attraverso azioni al portatore dovrà essere segnalato alle autorità competenti.
Altro punto per arginare il fenomeno del “denaro sporco”: l’evasione fiscale sopra i 300.000 franchi verrà considerata come “delitto fiscale qualificato”, con una pena fino a tre anni di reclusione. Luci puntate anche su politici e su persone che esercitino, o abbiano esercitato, ruoli di rilievo all’interno di organizzazioni internazionali. Infine, per quanto riguarda le fondazioni e per migliorare la trasparenza delle donazioni, entro cinque anni le fondazioni ecclesiastiche dovranno iscriversi al registro di commercio. L’azione del consiglio federale elvetico è stata addirittura più aspra di quanto richiesto dalle autorità finanziarie internazionali.
