ILLECITI AMMINISTRATIVI - Diventerebbero illeciti amministrativi i reati puniti con la sola pena della multa o dell'ammenda. Fanno eccezione i reati in alcuni settori i cui sono in gioco interessi primari: edilizia e urbanistica; ambiente, territorio e paesaggio; immigrazione; alimenti e bevande; salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; sicurezza pubblica. E anche gli atti osceni in luogo pubblico e la pubblicazione e gli spettacoli osceni, salvo che il fatto sia stato commesso nonostante il divieto dell'autorità. Per i nuovi illeciti amministrativi si propongono sanzioni pecuniarie comprese tra 300 e 15.000 euro e anche sanzioni interdittive, consistenti nella sospensione di facoltà e diritti derivanti da provvedimenti dell'amministrazione. Il disegno di legge prevede che le sanzioni saranno irrogate dall'autorità amministrativa, nei casi in cui sia stata applicata la sola sanzione pecuniaria, sarà possibile definire la procedura mediante il pagamento, anche rateizzato, di un importo ridotto pari alla metà della stessa, al fine di limitare la contestazione del provvedimento e, con essa, il contenzioso giurisdizionale.
SANZIONI CIVILI - Candidati a essere cancellati come reati anche il reato di falsità in scrittura privata, salvo il testamento o i titoli di credito, l'ingiuria e la diffamazione, anche a mezzo stampa; la sottrazione di cose comuni; l'usurpazione; la deviazione di acque, salvo che si tratti di acque destinate ad uso pubblico; il danneggiamento non aggravato; l'appropriazione di cose smarrite. Per alcuni reati depenalizzati scatterebbe la sanzione civile composta da risarcimento del danno con un'aggiunta di pena privata. Per esempio per i reati di ingiuria e diffamazione, oltre al risarcimento del danno, si propone una pena privata commisurata all'arricchimento del soggetto responsabile e che, nei casi di diffamazione a mezzo stampa, la sanzione non può essere inferiore ad euro 20.000 e, nel caso in cui il fatto determinato attribuito dallo scritto non sia vero, la sanzione non può essere inferiore ad euro 50.000.
LA PENA A CASA - Previste due nuove sanzioni detentive, e cioè la reclusione domiciliare e l'arresto domiciliare: la prima si dovrà applicare ai delitti puniti con pene non superiori a quattro anni; la seconda, alle contravvenzioni. Si propone che la reclusione domiciliare sia applicata direttamente dal giudice della cognizione, al termine del processo.
LAVORO DI PUBBLICA UTILITÀ - Per i reati puniti fino a 4 anni, il giudice potrà applicare il lavoro di pubblica utilità: che consiste nella prestazione, con il consenso dell'imputato, di attività non retribuita in favore della collettività da svolgere presso lo stato, le regioni, le province, i comuni o presso enti o organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato.
