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Imprese e rimborsi Iva, istanze su misura

del 21/06/2013
di: da Fiuggi Valerio Stroppa
Imprese e rimborsi Iva, istanze su misura
I rimborsi Iva guardano al curriculum delle imprese. I soggetti che nel tempo mantengono posizioni lineari dovranno fornire al fisco una documentazione semplificata. Per i contribuenti che presentano richieste di rimborso «spot», invece, gli oneri documentali saranno più articolati. Ad annunciarlo è Attilio Befera, direttore dell'Agenzia delle entrate, intervenuto ieri a Fiuggi all'apertura del 4° Festival del lavoro (in corso fino a domani). In un momento di crisi di liquidità come quello attuale il tema dei rimborsi fiscali resta centrale nella vita del tessuto economico. «Grazie ai 3 miliardi di euro in più che abbiamo ottenuto dal governo, a fine anno avremo erogato circa 11 miliardi di rimborsi Iva», spiega Befera, «sicuramente saranno evase tutte le richieste presentate dalle imprese fino al 31 dicembre 2012, probabilmente riusciremo a soddisfare anche quelle del 1° trimestre 2013 e forse pure quelle del 2°». Ma in un periodo in cui si parla tanto di semplificazioni, anche le modalità per ottenere i rimborsi Iva vanno verso il restyling. «Stiamo lavorando per individuare procedure standardizzate su tutto il territorio», commenta il numero uno di Via Cristoforo Colombo, «le nuove modalità saranno legate al rating, nel senso che si distingueranno i contribuenti in base ai loro trascorsi. Se un'impresa è strutturalmente a credito, per esempio perché ha problemi di scalini di aliquote, la documentazione da fornire sarà minima. Il soggetto che chiede un rimborso una tantum, magari per un importo ingente, avrà invece regole più specifiche». Befera ha anche ipotizzato modifiche alle fideiussioni richieste a garanzia, alla luce del credit crunch che rende sempre più difficile per le aziende ottenere l'ok delle banche.

Ma nel corso dei lavori si è parlato di lotta all'evasione e della strategia diversificata seguita dalle Entrate. Per quanto riguarda i grandi contribuenti, ossia le società con fatturato sopra i 100 milioni di euro, «l'attuale regime di tutoraggio sarà ampliato, secondo le regole Ocse in materia di enhanced relationship, in modo da poter monitorare costantemente il profilo fiscale delle aziende». Sulle persone fisiche, invece, sono in arrivo il redditometro (la cui circolare esplicativa «uscirà a brevissimo») e la comunicazione dei dati finanziari all'archivio rapporti. Quello che molti hanno definito il grande fratello fiscale, secondo Befera, è in realtà «un ulteriore strumento che, aggiungendosi alle altre banche dati già in nostro possesso, renderà l'analisi di rischio sempre più selettiva. L'Agenzia non muove un dito senza l'autorizzazione del Garante privacy, per cui i contribuenti possono stare tranquilli sotto questo profilo».

I software diventano sempre più importanti, tanto che le Entrate hanno addirittura testato il programma Palantir, già passato alle cronache degli ultimi giorni nel caso delle intercettazioni negli Usa. «Abbiamo voluto fare una prova», replica Befera, «in effetti il programma è molto potente, ma si presta più a una tipologia di indagine investigativa che ai fini tributari per cui abbiamo deciso di non adottarlo».

La prossima settimana saranno presentate le semplificazioni amministrative individuate dal fisco con l'aiuto delle associazioni di categoria, consulenti del lavoro inclusi: «Quello che possiamo fare da soli stiamo cercando di farlo», risponde il direttore, «laddove invece serve un intervento legislativo possiamo soltanto fare proposte al governo e al parlamento. Alcune sono state recepite nel ddl appena approvato, ma non sempre le nostre idee passano».

Emblematico il caso dei circa 400 mila contribuenti che hanno perso il posto di lavoro nel 2012 e che quindi si ritrovano ora senza un sostituto d'imposta che possa erogare il rimborso da 730. «Sono due anni che l'Agenzia segnala vanamente questo problema», osserva Befera, «nelle ultime ore grazie a un'intesa col ministro dell'economia e con un altro ministro abbiamo individuato una soluzione che sarà definita a breve».

«L'Agenzia afferma che non crea le norme, ma si limita ad applicarle», aggiunge Marina Calderone, presidente nazionale dei consulenti del lavoro, «noi professionisti possiamo dire di fare lo stesso. Per questo apprezziamo lo spirito collaborativo che in questi ultimi tempi si è instaurato con l'amministrazione. Dal dialogo possono nascere soluzioni efficaci. L'esempio più lampante è di questi giorni. La qualificazione come lavoro autonomo del reddito prodotto dalle Stp (previsione inserita nel ddl semplificazioni, ndr), anche se costituite come società di capitali, è proprio frutto di questo confronto». Secondo il ministro per la p.a., Gianpiero D'Alia, i provvedimenti appena approvati da palazzo Chigi «rappresentano una manovra economica a costo zero e consentono alle imprese un risparmio stimato in 450 milioni di euro». Mentre il collega di governo Flavio Zanonato, titolare dello sviluppo economico, annuncia che entro fine mese sarà licenziato «un provvedimento che garantisca un'offerta di lavoro giovanile con un costo più basso per i datori, sia per i contratti a tempo indeterminato sia determinato».

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