Prosegue l'aiuto del fisco al cinema italiano. I diversi tax credit a sostegno del comparto, previsti dalla Finanziaria 2008, vengono confermati per gli anni 2014 e 2015. Il costo per le casse pubbliche sarà pari rispettivamente a 80 e 40 milioni di euro, per un totale di 120 milioni. È quanto stabilisce il decreto Fare varato sabato da palazzo Chigi. I benefici tributari sono stati introdotti dall'articolo 1, commi 325 e seguenti della legge n. 244/2007, con effetto fino alla fine del 2010. Il dl n. 225/2010 ne ha però prorogato la validità fino a tutto il 2013. L'incentivo consiste nel riconoscimento di un credito d'imposta che matura a seguito di un investimento nel settore cinematografico. Il bonus è utilizzabile in compensazione per pagare imposte dirette, Irap, Iva e contributi previdenziali. Variegata la platea dei destinatari. In primo luogo gli investitori esterni, cioè soggetti diversi dalla produzione che forniscono un apporto di capitale alla realizzazione di un film italiano. Il contributo dell'impresa finanziatrice, che deve essere un soggetto Ires, non può coprire più del 49% del budget. Lo sconto fiscale è pari al 40%, con un massimo di un milione di euro annuo.
Un'altra categoria di beneficiari è costituita dalle imprese di produzione cinematografica: l'aiuto erariale è pari al 15% del costo del film, con un massimo di 3,5 milioni di euro all'anno, a condizione che almeno l'80% dell'importo agevolato sia speso in Italia. Per le imprese di distribuzione, invece, il contributo pubblico va dal 15 al 20% a seconda del valore culturale e linguistico riconosciuto all'opera. Le imprese esercenti sale cinematografiche, infine, possono fruire di un credito d'imposta pari al 30% delle spese sostenute per l'acquisto di impianti e attività di formazione del personale, con un beneficio massimo di 50 mila euro per ciascuno schermo.
Si ricorda che, con riferimento alla medesima pellicola, i benefici fiscali non sono cumulabili a favore della stessa impresa oppure di società che fanno parte dello stesso gruppo o che sono legate da rapporti di partecipazione. Gli importi possono essere compensati a partire dalla data di rilascio del nullaosta di proiezione in pubblico del film.
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