
Il Durc. In base a quanto previsto nella prima stesura dal dl 35, le imprese per poter ottenere il Durc non solo dovevano poter aver accesso alla compensazione, ma dovevano aspettare che essa diventasse effettiva. Con questo meccanismo, i tempi medi stimati per ottenere il Durc erano tra i 12 e i 18 mesi. Con la conseguenza che le imprese, in mancanza del Documento, sarebbero state costrette a sospendere l'attività. L'emendamento all'art. 6, proposto dai relatori al decreto pagamenti, Maurizio Bernardo (Pdl) e Marco Causi (Pd), ribalta il meccanismo. In base alle modifiche apportate, le imprese potranno ottenere il Documento unico di regolarità contributiva dal momento in cui ricevono il via libera alla possibilità di compensare, ovvero nel momento in cui il rapporto di debito credito viene certificato. Il fatto che poi, materialmente, la compensazione effettiva si completi in 12 o 18 mesi, non è più un fattore determinante per ottenere il Durc. Sempre per quel che riguarda la certificazione del credito, è stato approvato anche un emendamento all'art. 9, con il quale ha ottenuto il via libera l'apposito modulo di certificazione del credito previsto dal ministero dell'economia.
L'anagrafe della spesa. Via anche al regime di monitoraggio dei debiti scaduti delle pubbliche amministrazioni nei confronti dei propri fornitori. Con un emendamento all'art. 7 è stato infatti previsto che ogni anno, a partire dal 1° gennaio 2014, entro il 30 aprile, le p.a. dovranno comunicare attraverso l'apposita piattaforma telematica tutti i debiti scaduti e non ancora pagati alla data del 31 dicembre precedente. Ai dirigenti delle pubbliche amministrazioni che risulteranno inadempienti o che adempiranno con ritardo, saranno applicate le relative sanzioni. Soddisfatto del risultato ottenuto con l'approvazione dell'emendamento a sua firma è Enrico Zanetti (Scelta Civica), secondo il quale «con questo meccanismo avremo nel tempo un quadro certo e aggiornato dei debiti che le pubbliche amministrazioni non avranno onorato nei tempi previsti, assicurando così che futuri piani di pagamento degli arretrati possano avvenire con procedure immediate». A tal fine, è stato approvato un altro emendamento all'art. 6, in base al quale le associazioni di categoria potranno stipulare delle convenzioni con il ministero dell'economia, tramite le quali esse stesse potranno fornire al dicastero le informazioni circa la situazione debitoria in cui versa la pubblica amministrazione.
Termini per i controlli. Sono stati infine approvati due emendamenti aventi ad oggetto dei termini perentori. Il primo emendamento, previsto per l'art. 2, sposta dal 30 giugno al 31 luglio il termine ultimo entro il quale il ministero dell'economia potrà effettuare i controlli sui singoli enti circa l'effettivo utilizzo in compensazione delle risorse finanziarie elargite. Il secondo, presentato per l'art. 6, stabilisce in 30 giorni il termine per la p.a. per effettuare i pagamenti alle imprese o i professionisti.
Gli emendamenti dei relatori. L'iter del dl pagamenti non è però ancora giunto al termine. I relatori, dopo l'incontro avvenuto ieri con i rappresentanti del Governo e della Ragioneria dello Stato, hanno infatti presentato un fascicolo di 28 emendamenti, ai quali possono essere presentati sub emendamenti entro le 11 di oggi. Tra i più importanti, quelli che vertono sulla questione dell'ampliamento del patto di stabilità ai comuni virtuosi, sull'ampliamento delle compensazioni (si veda altro articolo in pagina) e sulla partecipazione delle società in house al meccanismo delle compensazioni.
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