
Prima dell'introduzione dell'Imu, e cioè nel 2011, si erano avuti due trimestri in diminuzione molto contenuta (-2,4% nel primo trimestre e -3,2% nel secondo trimestre) e addirittura due aumenti (+4% nel terzo trimestre e +1,7% nel quarto trimestre).
A uguali conclusioni portano i dati dell'Agenzia del territorio/entrate (che fornisce i numeri relativi a tutti i trimestri del 2012), secondo i quali la diminuzione è stata, nei quattro trimestri del 2012, sempre rispetto ai corrispondenti trimestri del 2011, del 17,7%, del 24,9%, del 25,9% e del 29,6%. Con una diminuzione, quindi, crescente nel corso dell'anno dell'introduzione dell'Imu Monti.
Anche sulla base dei dati dell'Agenzia del territorio-entrate, nel 2011 si erano avuti limitate riduzioni 8-3,6% e -5,6% nel primo e nel secondo trimestre) e lievi aumenti (+1,6% e +0,4% nel terzo e quarto trimestre). Il presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha dichiarato: «Se, come i dati sia Istat sia Agenzia del territorio-entrate dimostrano, e lo si è visto, il blocco delle compravendite si è avuto in coincidenza, e per effetto, dell'introduzione di una smodata tassazione, costituita dall'Imu oltre che dalle altre imposte immobiliari, il rimedio per dare fiato al mercato immobiliare non può che essere quello di una drastica, e urgente, riduzione della fiscalità del settore, così da salvare anche il mercato dell'affitto e, in particolare, gli affitti concordati, destinati alle categorie meno abbienti».