«In considerazione della manifesta erroneità e ingiustizia delle motivazioni addotte dalla Cassazione», spiega la nota congiunta, «si ribadisce la volontà delle Anci regionali di sensibilizzare i nuovi parlamentari e tutte le forze politiche a prendere posizione e intervenire nelle forme più opportune per ribadire l'illegittimità della Tcg per i telefoni cellulari, che costituiscono oggi un servizio commerciale, soggetto alle regole della concorrenza». Non solo. I legali degli enti locali si impegnano a coordinare le proprie difese per «non lasciare alcuno spazio a arbitrarie interpretazioni delle commissioni tributarie, e a costituire un collegio di difesa unitario per impugnare per revocazione ex art. 391-bis cpc la sentenza n. 23052/2012 della sezione tributaria della Cassazione». Successivamente, i rappresentanti dei sindaci presenteranno pure un'istanza di rimessione alle sezione unite civili ai sensi dell'articolo 376 cpc dei ricorsi pendenti presso i giudici di legittimità. Si ricorda che al momento sulla Tcg telefonini giacciono presso il «Palazzaccio» decine di cause, ma la loro trattazione è stata sospesa in attesa di approfondimenti da parte dei giudici.
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