
Chiariamo un aspetto in merito al nuovo regime dei minimi che suscita spesso dubbi e confusione: la questione relativa al limite di età dei 35 anni per l’adesione al regime fiscale e per la permanenza nello stesso.
Nuovo regime dei minimi: cos’è
Partiamo innanzitutto da una premessa che consente di capire a cosa stiamo facendo riferimento. Il regime dei minimi è un particolare tipo di posizione fiscale che riguarda i possessori di partita IVA e che consente di usufruire di un regime fiscale agevolato. Il regime dei minimi è stato infatti pensato a partire dal 2008 per favorire le nuove attività imprenditoriali, in particolare quelle portate avanti dai giovani o da coloro che si trovano in difficoltà nell’ingresso o nel reintegro nel mondo del lavoro. Il regime dei minimi è caratterizzato da un’aliquota fissa utilizzata per calcolare la tassazione sulle entrate. Questo tipo di regime fiscale ha conosciuto alcune modifiche nel corso degli anni che hanno riguardato principalmente l’aliquota applicata.
Nuovo regime dei minimi e il limite dei 35 anni
Il nuovo regime dei minimi, come già avveniva con l’analoga forma precedente, prevede una fascia di età massima per poter usufruire delle agevolazioni fiscali, che è stata fissata a 35 anni. Per la precisione però questo limite temporale riguarda coloro che hanno aderito prima del compimento del trentacinquesimo anno all’agevolazione fiscale e per un periodo superiore ai cinque anni, trascorsi i quali sono obbligati al passaggio al regime fiscale non agevolato.
Il regime dei minimi, e il nuovo regime in particolare, è tuttavia disponibile anche per coloro che hanno un’età superiore ai 35 anni; in questo caso le agevolazioni potranno essere concesse ad ogni età, ma solo per un periodo massimo di 5 anni, scaduti i quali è necessario passare al regime ordinario previsto per la professione o per il tipo di attività svolta.
Precisiamo infine che l’accesso al regime dei minimi non è vincolato solo dal fattore anagrafico o dalla durata dell’agevolazione, ma anche da un limite agli importi fatturabili che mentre scriviamo non possono superare la cifra complessiva annua di 30.000 euro.
Per avere chiarimenti in merito a casi particolari o valutare la tipologia di scelta fiscale più conveniente per ogni caso specifico, consigliamo sempre di rivolgersi a un professionista del settore fiscale.