
I buoni postali fruttiferi serie Q/P emessi dal 1/07/1986 al 31/12/1986 scadono il 31.12.2016. Tali buoni sul retro possono avere un timbro con tassi di rendimento per i primi vent’anni difformi rispetto a quelli originari.
Secondo la Corte di Cassazione, si veda in particolare la Cassazione Sezioni Unite n.13979/2007, ma anche secondo numerosi Giudici di merito (tra le tante Tribunale di Roma 22.02.2013 e Appello Palermo 20.12.2011) e svariati provvedimenti dell’Arbitro Bancario Finanziario, le migliori condizioni riportate sul retro del buono prevalgono su quelle previste dal D.M. del Tesoro 13.06.1986 e applicate da Poste Italiane nella liquidazione dei titoli in questione.
Sulla base di tali sentenze, i risparmiatori hanno diritto ai rendimenti indicati sul timbro i quali possono essere maggiori rispetto a quelli dettati in origine dalla tabella stampata sul buono e applicati da Poste Italiane.
Pertanto, al momento della riscossione del buono si consiglia di apporre sulla dichiarazione liberatoria la dicitura “l’importo viene incassato a titolo di acconto sulla maggiore somma dovuta”.
Il risparmiatore potrà comunque rivolgersi a un legale per valutare il caso e, sussistendone i presupposti, procedere al fine di ottenere la liquidazione delle maggiori somme come pattuite sul timbro presente sul buono postale fruttifero.
Avv. Fabio
Benatti del foro di Modena
Studio Legale Avv. Fabio
Benatti di Modena