
È possibile parlare di usucapione per i figli quando i beni interessati sono di proprietà dei genitori? Scopriamo come funziona l'usucapione, con particolare attenzione all'applicazione di questo istituto nei rapporti di parentela.
Cos'è l'usucapione?
Partiamo innanzitutto dalla necessaria definizione di usucapione. Per l'ordinamento legislativo, l'istituto dell'usucapione rappresenta una modalità tramite la quale un individuo prende possesso di un bene al fine di tutelarlo, pur non essendone il legittimo proprietario. In questo senso l'usucapione è intesa come una sorta di premio per chi si prende cura di un bene, mobile o immobile, con le stesse modalità di cura e attenzione che si presuppone il proprietario dovrebbe avere. L'usucapione presuppone che chi prende in cura il bene non conosca il legittimo proprietario; da ciò consegue che un bene ricevuto in prestito non può essere soggetto questa particolare disciplina.
L'usucapione tra genitori e figli
Quanto detto in precedenza permette di introdurre il caso particolare dell'usucapione tra genitori e figli. Il dubbio più comune a riguardo è se si possa parlare di usucapione nel caso in cui i genitori concedano l'utilizzo di un immobile ai figli, ad esempio in comodato d'uso (come non di rado avviene per case ed appartamenti). Poniamo il caso in cui un genitore abbia deciso di concedere un appartamento ad un figlio, senza chiedere il pagamento di un affitto e senza stabilire un limite di tempo per l'utilizzo dell'appartamento stesso, come avviene appunto in un accordo di comodato d'uso.
In questo scenario è plausibile che il genitore possa chiedere la restituzione dell'immobile, ad esempio perché ha la necessita di venderlo o di affittarlo. Nel caso specifico il figlio potrebbe appellarsi all'usucapione e rifiutare quindi di restituire l'immobile al legittimo proprietario, cioè al proprio genitore? Secondo alcune recenti sentenze in merito la risposta è sempre negativa. Infatti nel concedere un appartamento a un figlio, il proprietario, cioè il genitore, è perfettamente a conoscenza del fatto che il bene sia utilizzato. Nel caso specifico dell'appartamento il genitore concede in prestito l'appartamento per un'esigenza specifica, facendo in un certo senso un favore al figlio e non invece disinteressandosi del bene, come deve essere invece necessario per poter ricorrere all'usucapione.
Da quanto detto ne consegue che il prestito concordato di un bene, sia esso un appartamento o un bene mobile non può rientrare nei casi previsti dalla legge per l'usucapione, e per questo deve essere restituito anche dopo un lasso di tempo molto prolungato.
Salvatore Falcone
23/10/2025 02:45:32
Mi trovo in questa condizione in cui io, figlio, ho dovuto chiedere usucapione perché mia madre cacciata di casa ha fatto compravendita con altro figlio. La mia richiesta di usucapione è basata sulla dimostrazione di aver pagato fino ad oggi tutte le utenze, luce acqua gas, lavori di ristrutturazione straordinaria ed anche il condono. L'esito sarà comunque negativo?