
Il cosiddetto "patent box" è una delle nuovo possibilità di agevolazione alle imprese promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico. Vediamo di cosa si tratta e quali sono le agevolazioni ottenibile per le imprese.
Cosa si intende per patent box?
La tassazione agevolata denominata decreto patent box 2015, è una tipologia di tassazione opzionale che può essere applicata dalle imprese o dai professionisti per i redditi che derivano da opere dell'ingegno, dai marchi, dai brevetti industriali, da modelli o da disegni, così come da processi, formule e informazioni relativi a esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico e tutelabili per legge. Questo tipo di tassazione agevolata può essere utilizzata da ogni tipo di attività, a prescindere dalla specifica denominazione aziendale e dal tipo di regime fiscale utilizzato dalla stessa.
La scelta di utilizzare la tassazione agevolata derivante dal decreto patent box viene applicata alla prima dichiarazione dei redditi per cinque periodi di imposta successivi, con la possibilità di rinnovo ma l'impossibilità di recedere dall'agevolazione stessa per il periodo di attuazione.
Quali sono gli scopi del patent box
L'agevolazione è stata pensata per incentivare le attività italiane che utilizzano opere dell'ingegno come fonte di reddito. Tuttavia il decreto è stato introdotto anche per attirare in Italia imprese estere della stessa tipologia, così come per riportare nel nostro paese attività, marchi e brevetti al momento depositati o utilizzati all'estero. In questo modo il ministero vuole incentivare il mantenimento delle stesse nel nostro paese, favorendo al tempo stesso gli investimenti nelle attività di sviluppo e di ricerca correlate agli ambiti di applicazione del decreto.
Come calcolare il reddito soggetto alle agevolazioni del patent box
Una questione non secondaria è come sia possibile individuare le parti di reddito che possono avvalersi di questo tipo di agevolazione. In linea di principio non possono essere applicate le agevolazioni previste al 50% del reddito complessivo generato dall'attività interessata. Tuttavia per il 2015 e per il 2016 sono state introdotte delle agevolazioni che escludono dal calcolo del reddito agevolato il 30% per l'anno 2015 e il 40% del reddito per l'anno successivo.
Nonostante il calcolo non sia semplicissimo da effettuare in autonomia, ne spieghiamo il funzionamento. Per il calcolo del beneficio fiscale vanno considerati: il reddito che deriva dallo sfruttamento del bene o dell'idea, il coefficiente per la determinazione del reddito soggetto all'agevolazione, il reddito agevolabile e infine la percentuale da applicare al reddito, variabile come descritto a seconda dell'anno di riferimento.