E' cominciata l’analisi nelle commissioni del parlamento greco del secondo pacchetto di riforme concordato dalla Grecia con l'eurozona per sbloccare in terzo salvataggio in cinque anni. Il voto dell'aula è atteso in tarda serata e rappresenta una nuova sfida per il governo di Alexis Tsipras, il cui partito di sinistra Syriza si è spaccato una settimana fa in occasione della votazione sul primo pacchetto di riforme urgenti, approvato a larghissima maggioranza grazie al sostegno dei deputati d'opposizione.
La seconda tranche di riforma è meno controversa della prima, che conteneva modifiche radicali alle norme su pensioni, tasse e lavoro, e il governo conta su un numero minore di dissidenti rispetto a una settimana fa. Dopo il voto di oggi Tsipras cercherà di capire se può ricucire lo strappo interno ed evitare il ricorso ad elezioni anticipate. All'esame del parlamento l'ok a una direttiva europea che prevede una garanzia fino a 100mila euro sui depositi bancari e una riforma della giustizia civile mirata ad accelerare i tempi della giustizia riducendone i costi. In cambio, potranno partire i negoziati su un pacchetto di aiuti di Ue, Bce e Fmi fino a 86 miliardi di euro in tre anni.
Ieri la Grecia ha ricevuto un aiuto da Standard & Poors, che ha aumentato il rating di Atene di due gradini, a CCC+ da CCC-, ancora in area spazzatura, ma sulla strada giusta. Secondo l'agenzia lo scenario di un default greco non è più inevitabile e le chance di uscita della Grecia dalle euro sono diminuite, pur restando elevate.