Buone notizie per chi si trova in difficoltà economiche e non è in grado di pagare le rate dei prestiti o dei mutui sottoscritti. E' possibile infatti chiedere di sospendere i pagamenti. Come disposto dalla Legge di Stabilità, anche per il triennio 2015-2017 è stata confermata la moratoria per i prestiti e i mutui concessi alle famiglie e alle piccole e medie imprese.
Ma attenzione. La sospensione vale solo per la parte relativa al capitale, mentre gli interessi devono continuare a essere corrisposti regolarmente. Attualmente la procedura si può avviare in maniera gratuita attraverso le banche, ma non è da escludersi che anche altri enti erogatori - come ad esempio le finanziarie - si adeguino e offrano questa opportunità senza chiedere in cambio ulteriori commissioni.
Il nuovo accordo tra Stato e banche non è stato ancora sottoscritto: la firma si prevede entro il mese di marzo. Nel frattempo vigono le regole stabilite con il precedente accordo, la cui scadenza era fissata al 2014, ma è stata prorogata fino all'emissione della nuova normativa. Entrando nel merito di tale accordo, esso prevede che, per sospendere il pagamento delle rate di mutui o finanziamenti in genere, ci si rivolga direttamente alla banca o alla finanziaria che ha erogato il credito. Essa deve provvedere a fornire un modulo specifico per la richiesta. Dopo l'accettazione della domanda, la banca ha facoltà di concedere o meno la sospensione; ed è tenuta a comunicare la risposta, affermativa o negativa che sia, entro 30 giorni lavorativi dalla richiesta.
Ma quali sono le condizioni per poter richiedere la sospensione dei pagamenti? Le famiglie devono dimostrare di trovarsi in uno stato di difficoltà, causato ad esempio dalla perdita del lavoro da parte di uno dei componenti della famiglia. Le imprese di piccole o medi dimensioni, invece, sono tenute a certificare la propria condizione "in bonis", ovvero senza crediti in sofferenza per periodi superiori a tre mesi. Questi sono i requisiti contenuti nell'accordo precedente, che si suppone vengano confermati anche nella nuova normativa. Restano da definire, per il triennio 2015-2017, la durata della sospensione e la modalità di restituzione della quota relativa agli interessi, che potrebbe essere richiesta nonostante la sospensione della quota capitale, oppure rimborsata con ulteriori rate.
Ciò che è certo è che le famiglie e le imprese messe in ginocchio dalla crisi economica potranno ancora avere un'opportunità di respiro, risparmiandosi per un certo periodo rilevanti uscite mensili.