
Un datore di lavoro può controllare a distanza un proprio dipendente attraverso le tecnologie? Magari sfruttando i tanto diffusi smartphone nelle tasche di tutti?
Il senso comune porterebbe ad affermare il contrario ma questo comportamento è invece lecito.
Lo ha stabilito il Garante per la Tutela dei Dati Personali, il meglio conosciuto Garante della Privacy, accogliendo la richiesta presentata da due aziende che lo avevano interpellato proprio sulla liceità di questo tipo di sorveglianza.
Vediamo in dettaglio le motivazioni, e anche i limiti di tale pronunciamento. Il Garante per la privacy è stato chiaro: qualsiasi tipo di controllo non dovrà in alcun modo interferire con il diritto alla tutela della privacy del dipendente. Ovvero? Da un lato, le aziende potranno controllare gli spostamenti dei dipendenti attraverso l'utilizzo del GPS - il localizzatore satellitare che permette dei navigatori, presenti anche su smartphone -, d'altro canto però saranno tenute a comunicare al lavoratore stesso il controllo in atto.
Insomma, non potranno essere effettuati controlli “a tradimento” sugli spostamenti dei dipendenti: sarà necessario segnalare la funzione di controllo attivata attraverso un apposito segnale sul display del cellulare, presumibilmente un'icona.
Altro distinguo importantissimo: la possibilità di controllo riguarda esclusivamente la posizione spaziale del lavoratore. Non potranno quindi essere controllate e-mail, comunicazioni e dati dell'utilizzatore del telefono. Inoltre, il controllo dovrà limitarsi al solo telefono aziendale e sono pertanto esclusi dalla possibile sorveglianza i dispositivi privati.
Le aziende che hanno sollevato la questione, si tratta di due compagnie telefoniche, sarebbero pronte a lanciare una app dedicata che potrebbe riscuotere molto successo da parte di datori di lavoro di ogni settore. Al tempo stesso, si sono impegnate a confrontarsi con i sindacati per il rispetto delle norme che tutelano i diritti dei lavoratori.
La loro istanza, in ogni caso, sembra in buona fede. Leggendo i documenti messi a disposizione dallo stesso Garante, si apprende come la richiesta delle due compagnie telefoniche abbia l'obiettivo non di sorvegliare i dipendenti, ma di individuarne la posizione al fine di coordinare meglio le risorse presenti sul territorio e gli interventi tecnici effettuati dai lavoratori.
Letta in quest'ottica, allora, l'innovazione potrebbe apparire come un passo avanti verso una più agevole ed efficace gestione dei flussi di lavoro. Chiaramente, stanno via via venendo al pettine i punti critici.
Al momento, l'App in questione non è ancora stata portata a
termine e sarà quindi necessario diverso tempo per far sì che essa possa
trovare campi di utilizzo all'esterno delle aziende sviluppatrici.