Cementificazione: definizione
La cementificazione è un fenomeno connesso al consumo di suolo: soprattutto a partire dagli anni '50 del secolo scorso i centri urbani, ma anche le montagne, le campagne e le coste, sono stati resi più vulnerabili a causa delle costruzioni artificiali che sono state realizzate, con effetti negativi anche dal punto di vista della salute e dell'integrità ambientale. Mentre le aree agricole sono state convertite in zone edificabili, i centri storici sono stati vittime di un significativo impoverimento sia dal punto di vista storico che dal punto di vista architettonico. Sulle coste, invece, si sono materializzati numerosi abusi edilizi: in teoria fino a 300 metri dalla battigia vige il divieto di costruire, ma è sufficiente percorrere qualsiasi litorale nostrano per accorgersi che tale proibizione è stata rispettata molto di rado. In montagna, la situazione non è migliore: qui la cementificazione è stata giustificata con l'intento di contrastare lo spopolamento delle aree montane, ma il risultato è stato un aggiramento costante dei criteri di sicurezza.
In che cosa consiste la cementificazione?
Quando si parla di cementificazione, si fa riferimento alla costruzione indiscriminata e massiccia di edifici, la cui conseguenza più evidente è rappresentata da una alterazione degli equilibri paesaggistici e ambientali, i quali possono risultare compromessi in modo definitivo da questo fenomeno. La cementificazione ha a che fare, tra l'altro, con la trasformazione del paesaggio e con le dinamiche di espansione urbana: ciò non vuol dire, però, che la progettazione di nuove architetture o l'economia edilizia in generale debbano essere condannate a priori. Si tratta, però, di essere in grado di distinguere la possibilità di creare opportunità nuove per l'uomo dalla speculazione, che consiste nella costruzione di sistemi edilizi che finiscono per danneggiare non solo l'equilibrio ambientale, ma anche quello sociale.
Le imprese edili.