Attenuante del reato: definizione
L'attenuante del reato, nota anche come circostanza attenuante, è un elemento che in diritto è ritenuto non essenziale per il reato stesso: il giudice ha la possibilità di tenerne conto per irrogare una pena di specie meno grave o per ridurre la pena.
Quali sono le attenuanti e chi le stabilisce?
Sono l'articolo 62 e l'articolo 62 bis del Codice Penale a determinare una lista di attenuanti comuni, stabilendo anche, per i giudici, la possibilità di individuare attenuanti generiche tra quelle non elencate. Le attenuanti comuni prevedono: l'essere spinti ad agire da un elevato valore sociale o morale; l'essere spinti ad agire a causa di rabbia o ira motivate dal comportamento di altre persone; l'essere spinti ad agire a causa della suggestione esercitata da una folla in tumulto; l'avere causato, nei delitti contro il patrimonio, un danno patrimoniale di lieve entità con un evento pericoloso o dannoso tenue; avere concorso unicamente all'omissione del colpevole reale del dolo; avere concorso ad attenuare gli effetti dell'azione o avere riparato il danno causato, con la restituzione (per esempio nel caso di un oggetto rubato) o con il risarcimento.
Le attenuanti vengono applicate sempre?
L'applicazione delle attenuanti è determinata dalla legge. La riduzione della pena può essere cumulata nel caso in cui l'attenuante non abbia effetto speciale, cioè non riduca di più di un terzo la pena; in tale circostanza, ciascuna attenuante viene applicata alla misura della pena stabilita da quelle precedenti. In caso contrario, viene applicata unicamente la riduzione di pena di entità maggiore, ferma restando la possibilità di una ulteriore riduzione.
Cosa succede in caso di prescrizione?
La Corte di Cassazione ha stabilito che se l'applicazione della causa che estingue la prescrizione del reato dipende dalla concessione di attenuanti, l'imputato viene comunque riconosciuto colpevole, e ciò si inserisce nella sua fedina penale.
L'avvocato penalista.