Aggravante del reato: definizione
Quando si parla di aggravante del reato, o di circostanza aggravante, ci si riferisce, in diritto, a una situazione o a un elemento di fatto che può accompagnare l'omissione o l'azione illecita prevista come reato e che rappresenta un motivo perché la pena inflitta all'imputato venga aumentata. In presenza di circostanze aggravanti, in sostanza, viene aumentata la pena, o comunque applicata una pena differente e più grave.
Che differenza c'è tra le aggravanti specifiche e le aggravanti comuni?
Le aggravanti specifiche, definite anche come aggravanti speciali, sono quelle che sono previste per figure di reato singole: per esempio, per i delitti contro la vita e l'incolumità; è la legge a indicare la misura di aumento della pena. Le aggravanti comuni, invece, sono quelle che sono previste per un numero di reati indefinito, a meno che non siano incompatibili con i reati stessi.
Quali sono le circostanze aggravanti comuni?
L'articolo 61 del Codice Penale italiano elenca le aggravanti comuni, che sono: avere agito per motivi futili o abietti; avere eseguito il reato allo scopo di nasconderne o commetterne un altro, o comunque per ottenere un profitto, per sé o per altri, o per ricavare l'impunità per un altro reato; avere agito a dispetto della previsione dell'evento, nei delitti colposi; avere agito in maniera crudele nei confronti delle persone o avere compiuto sevizie; avere approfittato di circostanze tali da ostacolare la difesa privata o pubblica; avere compiuto il reato dopo essersi sottratti all'esecuzione di un ordine di carcerazione, di cattura o di arresto o all'esecuzione di un mandato per un reato precedente; avere causato alla persona offesa un danno patrimoniale di gravità rilevante nei delitti che offendono il patrimonio; avere cercato di aggravare o avere aggravato le conseguenze del reato compiuto; avere compiuto il reato venendo meno ai doveri che discendono da un pubblico servizio o da una pubblica funzione, abusando del proprio potere o violando la natura di ministro di un culto; avere compiuto il reato contro un agente consolare o diplomatico di un Paese esterno, contro una persona con l'incarico di ministro di un culto ammesso dallo Stato o contro una persona incaricata di un pubblico servizio; avere compiuto il reato abusando di relazioni di ufficio, di relazioni domestiche, di autorità, di prestazione d'opera, di ospitalità o di coabitazione; avere compiuto il reato mentre ci si trova sul territorio nazionale in modo non legale; avere agito contro un soggetto minore vicino o all'interno di una scuola o di un istituto di formazione.
L'avvocato penalista.