Nuovo Redditometro: definizione
E’ il nuovo “studio di settore” per famiglie, approvato con Decreto MEF 24.12.2012, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 3 del 4.01.2013.
Il nome non è nuovo, lo strumento sì.
E’ un software sofisticato che ha lo scopo di ricreare artificiosamente l’ammontare del reddito del contribuente partendo, in primis, dal dato reale delle spese da questi sostenute e presenti nel Sistema informativo dell’Anagrafe tributaria e, successivamente, aggiungendovi, in via induttiva, gli importi della spesa media ISTAT riferita ai consumi del nucleo familiare di appartenenza.
Gli elementi indicativi della capacità contributiva che verranno utilizzati dal Fisco sono tra i più disparati.
Si tratta di oltre 100 categorie di spesa, quali: spese per alimentari, bevande, abbigliamento e calzature, spese per la casa (mutuo, affitti, utenze, spese condominiali, manutenzioni, oltre a biancheria, detersivi, stoviglie, spese per lavanderia e per collaboratori domestici), corsi di formazione, viaggi e vacanze, spese per auto (compresa la locazione), trasporti, elettrodomestici ed arredi, comunicazione, istruzione, tempo libero, cultura, giochi, servizi alla persona (centri di cura e di benessere, assicurazioni, gioielli, pasti fuori casa etc.), nonché gli incrementi patrimoniali netti ed i risparmi formatisi nell’anno.
La capacità contributiva verrà misurata induttivamente anche in base al nucleo familiare di appartenenza del contribuente: sono state identificate, infatti, 55 tipologie di famiglie, 11 categorie per 5 aree geografiche.
Il concetto cardine su cui è fondato lo strumento “Redditometro” è riconducibile alla semplice equazione “quanto spendo, tanto guadagno”, anche se la realtà raramente rispecchia questo assunto.
Il 16 gennaio 2013, tuttavia, l’Agenzia delle Entrate ha voluto chiarire che non verranno prese in considerazione le posizioni di quei contribuenti che presenteranno uno scostamento tra spese e reddito dichiarato “pari a mille euro al mese, 12 mila euro l’anno”.
L’accertamento sintetico effettuato per mezzo del “Redditometro” sarà esperibile solo nei confronti delle persone fisiche (con esclusione dei pensionati, stando a quanto affermato dall’Amministrazione Finanziaria) e verrà applicato a partire dal periodo d’imposta 2009, indipendentemente dalla circostanza che il contribuente abbia presentato la Dichiarazione dei redditi (Unico o Modello 730).
Che differenza esiste tra Redditest e Redditometro?
Il Redditest è semplicemente un software, scaricabile in modo anonimo dal sito dell’Agenzia delle Entrate, che permette ai contribuenti di valutare la coerenza tra il reddito lordo dichiarato dell’intero nucleo familiare e le spese effettivamente sostenute nell’anno (nello specifico il 2011). Il Redditest, inoltre, non potrà mai far scattare un accertamento, ma rappresenta unicamente uno strumento di compliance tra Fisco e contribuente, ha cioè come finalità quella di “spingere” questo ultimo a dichiarare un reddito coerente con le spese standard potenzialmente da lui sostenibili.