Convenzioni matrimoniali: definizione
Le convenzioni matrimoniali sono strumenti a disposizione dei coniugi che,
ricorrendovi, intendono adottare dei regimi patrimoniali differenti rispetto al
regime legale della comunione dei beni. Si distingue tra le convenzioni
matrimoniali che non sono motivo di scioglimento delle comunioni legali (è il
caso delle imprese familiari e dei fondi patrimoniali) e le convenzioni
matrimoniali che sono motivo di scioglimento delle comunioni (è il caso delle
separazioni dei beni). Ovviamente, le convenzioni matrimoniali non fanno venire
meno tutti i diritti e tutti i doveri connessi al matrimonio per legge.
In cosa consistono le convenzioni matrimoniali?
Le convenzioni matrimoniali sono dei contratti a tutti gli effetti: in
quanto tali, sono soggetti alle norme generali sui contratti. Esse permettono
ai coniugi di fare a meno della comunione legale come regime patrimoniale
legale per sostituirla con la separazione dei beni o altri regimi atipici, sia
previsti che non previsti dalla legge. Oltre alla separazione dei beni, infatti,
i coniugi possono scegliere di costituire un'impresa familiare, una comunione
convenzionale o un fondo patrimoniale. Le convenzioni matrimoniali possono
essere stipulate in qualsiasi momento, anche dopo che il matrimonio è stato
celebrato, e - con il consenso di chi le ha formate - possono essere modificate
liberamente sempre. La necessità dell'autorizzazione di un giudice per la
variazione delle convenzioni è stata soppressa con una legge all'inizio degli
anni Ottanta: ciò vuol dire che, attualmente, la stipula delle convenzioni
presuppone la forma dell'atto pubblico, pena nullità, fermo restando che non si
possono stipulare accordi diretti che derogano ai diritti e ai doveri di
contribuzione dei coniugi o che tendono alla costituzione dei beni in dote.
1. Cosa prevedono le convenzioni?
Come detto, le convenzioni matrimoniali danno ai coniugi la possibilità di
effettuare delle modifiche alla comunione dei beni: questo regime può essere
ristretto a specifiche categorie di beni segnalati dalla legge o esteso ad
altre categorie di beni (anche i proventi delle attività commerciali dei
coniugi, per esempio, possono rientrare sotto la comunione dei beni); in
alternativa, le convenzioni possono favorire lo scioglimento delle comunioni
legali.
2. In cosa consiste la pubblicità di una convenzione matrimoniale?
La pubblicità di una convenzione non è altro che lo strumento predisposto
per fare in modo che il fatto sia facilmente conoscibile per tutti coloro che
fossero interessati o coinvolti. Le convenzioni vengono annotate a margine
dell'atto di matrimonio: sono specificate anche le generalità del notaio
rogante e la data del contratto, oltre - ovviamente - alle generalità dei
contraenti. In questo modo le convenzioni diventano opponibili ai terzi che intendano
vantare un diritto sui beni interessati. La trascrizione come forma di pubblica
notizia è richiesta, poi, nel caso delle convenzioni che riguardano dei beni
mobili registrati o dei beni immobili: anche in questo caso l'annotazione a
margine dell'atto di matrimonio è necessaria per l'opponibilità a terzi.
3. Che cos'è la comunione convenzionale?
La comunione convenzionale rappresenta una stipulazione matrimoniale della
comunione legale diversa dalla sua formula classica. Lo scopo è quello di far
cadere tutti i redditi di entrambi i coniugi nella comunione o di
ricomprendervi anche i beni personali che i coniugi possedevano prima di
sposarsi, a parte quelli che non possono rientrare mai nella comunione.
4. Che cos'è l'impresa familiare?
Si tratta di una soluzione che ha l'obiettivo di tutelare i familiari di un
imprenditore che lavorino nella sua impresa.